martedì, 19 Marzo, 2024
Energia

Energia: verso un anno di razionamenti

il 2022 per l’Italia rischia di passare alla cronaca, se non alla storia, come l’anno dei razionamenti, in parte programmati per necessità, in parte precipitati al di fuori di ogni previsione. “In attesa di quello del gas, un primo razionamento, inevitabile, si sta attuando per le risorse idriche. Siccità che non sta compromettendo solo le produzioni agricole e zootecniche, ma anche l’Energia idroelettrica che rappresenta circa la metà delle nostre fonti rinnovabili.

“Nel momento in cui le quotazioni del gas sono impazzite – spiega Giuseppe Gatti, editorialista di Nuova Energia, – e, come vedremo, sono destinate a salire ancora, il crollo verticale dell’idroelettrico non è proprio quello che ci voleva. Pochi numeri sono sufficienti a rappresentare la portata della crisi: nel 2021, anno di idraulicità media, nei primi quattro mesi dell’anno erano stati prodotti 13.653 GWh da fonte idroelettrica; nel 2022 questi si sono ridotti a 7.723 GWh, poco più della metà, con un calo del 43,4 per cento.

Detto in altri termini abbiamo dovuto coprire con il gas 6.000 GWh di mancato apporto di idroelettrico. Se questo trend dovesse proseguire, a fine anno ci troveremo con una maggiore richiesta al termoelettrico di 18.000 GWh, cioè di un 6 per cento del fabbisogno nazionale da soddisfare con il gas nel momento in cui dovremmo ridurne il consumo”. Gas che, come detto, è il prossimo sospettato di razionamento, con inevitabili e ulteriori problemi per il nostro sistema elettrico-energetico.

“Se il taglio delle forniture da parte di Gazprom – continua Giuseppe Gatti – sia sul Nord Stream 1 sia sul Tag (la linea da Baumgarten a Tarvisio), viene confermato – e tutto depone in quel senso – unendosi alla riduzione dei flussi su Yamal e sulle altre pipeline, l’Europa non può affrontare l’inverno 2022- 2023 senza introdurre un severo razionamento nei consumi del gas. Più che per il resto d’Europa, per l’Italia questo vuol dire razionare anche i consumi di energia elettrica, dal momento che più di altri dipendiamo dal gas nella generazione termoelettrica”. Che sia il caso di resuscitare – almeno temporaneamente – il carbone?

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Redazione

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