giovedì, 28 Marzo, 2024
Europa

Consiglio d’Europa vota una risoluzione su Malta

Sono falliti i tentativi dei membri del parlamento maltese che rappresentano il governo di attenuare una risoluzione schiacciante su Malta da parte del Consiglio d’Europa in seguito all’approvazione di soli due emendamenti su dieci presentati al Consiglio dell’Assemblea europea.

La risoluzione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha invitato le autorità maltesi ad affrontare pienamente le preoccupazioni e le raccomandazioni espresse nel rapporto dall’inchiesta pubblica indipendente sull’omicidio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia.

La risoluzione rileva inoltre che, nonostante le riforme, il primo ministro mantiene un notevole controllo sulla funzione pubblica, che “mina” la sua indipendenza dalle forze politiche.

Una preoccupazione fondamentale a questo riguardo è “il numero eccessivamente elevato di incaricati politici, noti anche come persone di fiducia, nella funzione pubblica”.

La risoluzione afferma che, “nonostante l’elevata percezione della corruzione”, la risposta “è stata scarsa e manca una strategia globale coerente per prevenire la corruzione nelle istituzioni pubbliche. Questo ha creato una cultura dell’impunità. Il superamento di questa cultura è una delle sfide chiave che la società maltese e le sue istituzioni democratiche devono affrontare e dovrebbe essere affrontata con la massima priorità”.

La risoluzione evidenzia le preoccupazioni per l’ambiente mediatico polarizzato e le sfide affrontate dai media, comprese le minacce dirette ai giornalisti, che influiscono negativamente sulla libertà di stampa a Malta.

Si compiace “della recente istituzione di un comitato di esperti sui media al fine di rafforzare la libertà dei media a Malta”.

La risoluzione accoglie con favore una serie di riforme introdotte negli ultimi anni, tra cui le modifiche al processo di nomina di giudici e magistrati, la riforma della procura, la separazione della funzione di avvocato di Stato da quella di procuratore generale e la rimozione del procuratore generale dalla Commissione per l’amministrazione della giustizia, “passi importanti per rafforzare l’indipendenza e l’imparzialità della magistratura”. (ITALPRESS)

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