domenica, 5 Maggio, 2024
Società

Gravina “prendo Chiellini in Figc e cambio il sistema”

“Io non pensavo che il calcio italiano fosse guarito con la vittoria all’Europeo, che pure mi ha reso enormemente felice; così come penso che sia finito con il fallimento alle qualificazioni mondiali, che certo mi addolora, e per questo ho sottoscritto con Mancini un contratto di sei anni:
per impostare un progetto. Ciò che invece mi preoccupa molto, nel mio ruolo, è la sostenibilità del sistema di cui devo essere garante. E per portare a termine la riforma più importante c’è solo un modo. Abolire il diritto di veto. Non è ammissibile che una sola Lega possa bloccare tutto: se non ci sarà un accordo, convocherò un’assemblea straordinaria per togliere il diritto di veto”. Lo dice in un’intervista a “Tuttosport” il presidente della Figc, Gabriele Gravina. “Non vorrei che si limitasse un passaggio così epocale a una questione di numeri o, anche, “solo” politica – afferma -. E’ una questione più ampia: culturale, di prospettiva.
Serve una visione e non bisogna avere paura del cambiamento, bisogna governarlo. I tempi? Rapidi, rapidissimi. Dobbiamo fare in fretta: entro il 2022 il processo dovrà essere avviato”.

Dunque non è azzardato immaginare che a novembre, mentre gli altri si giocheranno il Mondiale, l’Italia si giocherà il futuro…”Non è azzardato: la tempistica è quella”, replica. “Qualche idea c’è, non lo nego, ma dalle componenti arrivano proposte di settore.
Utili, per carità, ma la visione deve essere globale”. Sul tema stadi “non nego che il problema della burocrazia in Italia esista, ma il capitolo infrastrutture e stadi non viene letto da molti come una priorità. D’altra parte sono convinto che non si debbano chiedere risorse allo Stato e neppure che si debba aspettare un grande evento, sebbene noi ci candideremo a ospitare Euro2032, per costruirli”. Le proprietà straniere, per Gravina, “hanno un altro approccio, diverso, più concreto”. Il primo giugno ci sarà l’addio di Giorgio Chiellini alla Nazionale…”E appena sarà finita la partita contro l’Argentina – annuncia – gli chiederò di venire a lavorare con me. Perché Giorgio è destinato a diventare uno dei dirigenti più illuminati del calcio italiano: è serio, preparato, conosce nei dettagli dinamiche umane ed economiche. Chi lo prende a lavorare con sè, realizza un grande affare e infatti lo prenderei subito”.

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