sabato, 27 Aprile, 2024
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Mosca: senza Crimea e Donbass niente pace. Nato: se Kiev non vince cadrà anche la Moldova. La (brutta) fiaba dello zar Putin

Lavrov delude il Segretario generale dell'Onu ed evoca la guerra nucleare. Scholz invia 50 tank: "Stop al petrolio russo". Niente gas alla Polonia. Scintille tra Cremlino e Regno Unito

Il capo del Cremlino ha raccontato così la sua versione dei fatti a Guterres

“Abbiamo sempre sostenuto l’Onu”.

Ma la Russia ha usato il diritto di veto per evitare l’approvazione della risoluzione che la condannava.

“Vogliamo una soluzione diplomatica”.

Ma alle condizioni di Mosca che vuole togliere Crimea e Donbass all’Ucraina

“A Bucha non siamo stati noi, abbiamo le prove”.

Ma lo zar non le fa vedere al segretario dell’Onu.

“Nel Donbass c’era un genocidio e siamo dovuti intervenire”.

Ma Putin non spiega perché hanno fomentato la guerra civile nel Donbass, tentato -fallendo- di occupare Kiev e ora puntano su Odessa.

“A Mariupol i civili nell’acciaieria possono uscire quando vogliono”.

Ma se non lo fanno è perché magari stanno più comodi lì dentro o forse perché i soldati ucraini non vogliono arrendersi e i russi non hanno la forza di andarli a prendere.

“Abbiamo evacuato oltre 100mila persone da Mariupol”.

Ma non dice quanti, soprattutto donne e bambini, sono stati deportati contro la loro volontà in Russia.

“Donetsk e Lugansk sono come il Kossovo”.

Ma per il Kossovo l’Onu votò una risoluzione che invece non c’è mai stata per le due Regioni del Donbass che fanno gola a Mosca.

Guterres ha ascoltato la favoletta cui era già stato preparato da un deludente incontro con il ministro degli esteri Lavrov che aveva evocato la guerra nucleare, così per riscaldare l’atmosfera. Il Segretario dell’Onu avrà fatto un respiro profondo da bravo diplomatico, si sarà anche morsa la lingua, ma poi ha ribadito che la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina va contro la Carta delle Nazioni Unite.

Le fiabe dello Zar forse servono a esorcizzare la paura del Cremlino. Mosca non si aspettava una reazione così ferma della Nato. Ieri i 30 Paesi dell’Alleanza (ma c’erano anche Israele, Svezia e Finlandia) hanno fatto capire che non stanno scherzando e non faranno mancare nulla all’Ucraina.

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