sabato, 20 Aprile, 2024
Regioni

Lamorgese a Potenza firma il protocollo per il Numero Unico Emergenza

POTENZA (ITALPRESS) – Dopo aver inaugurato la sede della Dia a Potenza, il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, nella sua città natale, ha raggiunto la sede della Prefettura per firmare, insieme al presidente della Regione Vito Bardi, il protocollo di intesa per l'attuazione del numero unico di emergenza 112."Completare il percorso per la sicurezza era molto importante, un numero unico per l'emergenza europea, è un principio di salvaguardia ha detto Michele Campanaro Prefetto di Potenza salutando l'arrivo del ministro. "Oggi è una giornata particolare – ha detto il Ministro -attivare il numero unico di emergenza che solo in undici regioni è già attivo, dimostra come la Basilicata non sia da meno, per questo nella legge finanziaria abbiamo cercato di lavorare per reperire risorse per quello che è un adempimento europeo". Prima della firma del Protocollo, il presidente della Regione Vito Bardi ha voluto sottolineare la rapidità per avere un servizio efficiente e della collaborazione con la regione Puglia. " Il presidente Emiliano è stato estremamente disponibile. Era un obiettivo che ci eravamo prefissati, questo numero sarà importante sia per il coordinamento delle forze di Polizia, anche per il supporto sanitario su un territorio che ha 131 comuni sparsi su un ampio territorio. Attiveremo una campagna di comunicazione sul numero unico, ma soprattutto – ha concluso – lasceremo attivi e soprattutto i vecchi numeri legati all'emergenza". Lamorgese ha elogiato il senso di squadra delle istituzioni, ringraziando anche il Ministero dello Sviluppo Economico e ribadendo che la Basilicata è al tempo con la digitalizzazione. Ringraziamenti anche al ministero sviluppo economico. Una terra sempre più al passo con i tempi per la digitalizzazione. Il ministro si è spesa in parole di ringraziamento nei confronti delle forze di Polizia, per il lavoro enorme in tempo di pandemia. Poi ha parlato delle ultime emergenze. "Pensavamo di essere quasi usciti da anni difficilissimi invece, viviamo un periodo ancora più complicato, da una guerra in un paese vicino. Sull'accoglienza, ha sottolineato i grandissimi numeri. Da Bruxelles si parla di sette -otto milioni di profughi. Per quel che riguarda l'accoglienza in Italia noi non lasceremo indietro nessuno, il nostro senso di umanità e di fare squadra sono certa sarà la nostra forza. Diverse domande a cui ha risposto il ministro, sulle infiltrazioni mafiose, tema legato all'inaugurazione di oggi della Dia a Potenza, ha detto che era giunto il momento in cui la Basilicata avesse un certo livello di prevenzione. Per quanto riguarda il numero dei profughi che arriveranno in Italia, il Ministro ha detto che si conosce il numero della comunità ucraina in Italia, la più numerosa, con 250mila persone stabilmente nel nostro paese, ma al momento si può solo immaginare che immaginare. Al momento ci sono stati 14mila arrivi, ma si tratta principalmente di persone ospitate nelle case di parenti e amici. "Stiamo lavorando – ha detto il Ministro sul Patto per l'asilo l'immigrazione i con Spagna, Germania, Francia per un piano comune in sede europea, già da prima del 24 febbraio, giorno in cui è iniziato il conflitto. Oggi è cercare di dare una mano agli ucraini, gioved' abbiamo approvato all'unanimità con i paesi europei l' attuazione di una direttiva mai applicata per lo status di protezione temporanea che serve a dare tutte le tutele che si hanno quando si fa richiesta di asilo ma con procedure più snelle. In ultimo la Ministra ha toccato il tema delle donne in coincidenza della giornata dell'8 marzo. "Il codice rosa è un provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri a Natale, a breve iter legislativo. La violenza sulle donne non si risolve con un provvedimento, stiamo verificando sistemi di monitoraggio preventivi e domani la festa della donna sarà una giornata da dedicare a tutte coloro che hanno abbandonato il proprio paese, dobbiamo dimostrare la nostra vicinanza concreta, penso all'accoglienza e all'aiuto attraverso mediatori culturali per far proseguire gli studi ai tantissimi bambini e ragazzi che hanno dovuto lasciare in quelle condizioni il loro paese". (ITALPRESS). ron/pc/red 07-Mar-22 14:10

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