“Le nostre sicurezze sono crollate, il nostro appetito di potere e la nostra smania di controllo si stanno sgretolando”. Lo dice Papa Francesco, in un videomessaggio trasmesso dalla rubrica radiofonica “Thought of Day” della BBC in vista della 26^ Conferenza delle parti (Cop26) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc). L’incontro si terrĂ a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre. Francesco chiede “visione, capacitĂ di pianificazione e rapiditĂ di esecuzione” per ripensare “il futuro della nostra casa comune”, cogliendo “una vera occasione di trasformazione, un vero punto di conversione, non solo in senso spirituale”.
“Quest’ultima via è la sola che conduce verso un orizzonte “luminoso” e può essere perseguita solo attraverso una rinnovata corresponsabilitĂ mondiale, una nuova solidarietĂ fondata sulla giustizia, sulla condivisione di un comune destino e sulla coscienza dell’unitĂ della famiglia umana, progetto di Dio per il mondo – sottolinea il Pontefice -. Si tratta di una sfida di civiltĂ a favore del bene comune e di un cambiamento di prospettiva, nella mente e nello sguardo, che deve porre al centro di ogni nostra azione la dignitĂ di tutti gli esseri umani di oggi e di domani”.
Francesco ricorda, poi, l’Appello congiunto, firmato il 4 ottobre scorso con capi religiosi e scienziati, per richiamare “azioni piĂą responsabili e coerenti” sul clima, perchĂ© “non possiamo permettere” che le generazioni future debbano vivere “in un mondo inabitabile”. “Nell’Appello congiunto abbiamo richiamato la necessitĂ di adoperarci responsabilmente a favore della “cultura della cura” della nostra casa comune ed anche di noi stessi, cercando di estirpare i “semi dei conflitti: aviditĂ , indifferenza, ignoranza, paura, ingiustizia, insicurezza e violenza”, dice ancora Francesco, per il quale “un cambio di rotta così tanto urgente richiede l’impegno di ciascuno”, un impegno che “va alimentato anche dalla propria fede e spiritualitĂ ”.