giovedì, 28 Marzo, 2024
Agroalimentare

Vendemmia, si comincia. Confagricoltura fa il punto

La vendemmia in rampa di lancio e Confagricoltura incrocia le dita per migliaia di imprese che potrebbero subire danni enormi. Torna in questa settimana di Ferragosto il problema del cambiamento climatico proprio all’ultimo miglio della maturazione dell’uva. La Confederazione fa il punto regione per regione, illustrando come la penisola si sia divisa in aree climatiche con profonde differenze. Tranne quindi in alcune zone della Sicilia – dove si inizia a raccogliere oggi lo Chardonnay per il forte aumento della temperatura con lo Scirocco che ha accelerato la maturazione dei grappoli in pochi giorni – per l’avvio vero e proprio della vendemmia occorre aspettare una decina di giorni. “La grande variabile”, fa presente Confagricoltura, “è il meteo: è sotto gli occhi di tutti come gli episodi di grandine, raffiche di vento e nubifragi si siano intensificati andando a colpire in maniera devastante alcuni territori, sebbene circoscritti. In altre zone è invece la siccità a creare problemi”.

La fotografia attuale presenta quindi la Lombardia che fa i conti con il gelo primaverile e le recenti grandinate, oltre che con la siccità in alcune aree: si stima un 10% di volumi in meno rispetto al 2020, sperando che non ci siano ulteriori colpi di scena a livello meteorologico. In Piemonte la qualità si presenta elevata e la quantità in leggero calo rispetto allo scorso anno. Hanno sofferto alcune zone per la grandine, che ha colpito a macchia di leopardo e che continua a preoccupare in questi giorni. Nel Roero sono ancora evidenti i segni delle grandinate. Il Veneto sembra in controtendenza rispetto ai quantitativi del resto d’Italia. La produzione è maggiore di circa il 2%, grazie anche ai nuovi impianti. Si inizierà la vendemmia con il Pinot Grigio tra circa 2 settimane, quindi toccherà al Glera per la produzione di Prosecco. In Trentino la primavera più fredda rispetto al 2020 ha procurato un ritardo nella maturazione dei grappoli di circa 15 giorni. Ottima la situazione fitosanitaria.

Si inizierà a vendemmiare intorno al 28 agosto. Anche in questa regione la grandine ha colpito. In Friuli Venezia Giulia il meteo ha alternato piogge e siccità. La Regione ha attivato un imponente sistema di monitoraggio contro la Flavescenza Dorata, che è in aumento e che arriva anche dalla vicina Slovenia. In Liguria si calcola il 15% in meno di volumi, dopo annate molto abbondanti. Preoccupa la grandine, ma anche la presenza sempre più frequente di ungulati che procurano evidenti danni alle vigne. La Toscana registra circa il 10 – 15% in meno di produzione per le gelate primaverili che hanno colpito alcune zone collinari. In linea la fase di maturazione, ma anche in queste zone i vignaioli devono lottare contro la presenza massiccia di cinghiali.

La Sardegna viticola ha subito danni importanti in Gallura, dove le gelate primaverili hanno provocato una riduzione che supera in alcune zone il 40% dei tradizionali volumi. In Emilia Romagna le gelate di aprile hanno provocato danni importanti, e non tutte le aree si sono riprese con vigore. La maturazione è in lieve ritardo rispetto allo scorso anno; la qualità delle uve ad oggi è molto elevata. Nelle Marche la situazione si presenta buona, con uve sane che hanno permesso di effettuare pochissimi trattamenti in vigna. In alcune zone il problema è la siccità. L’Umbria ha patito le gelate di aprile e ora il problema è la mancanza di piogge in alcune zone.

Allo stato attuale, il 2021 sembra registrare un recupero di volumi produttivi. Analoga la fotografia dell’Abruzzo, che oggi presenta la prospettiva di un calo di volumi intorno al 12% e qualche problema di siccità. Nel Lazio recupera la produzione con un +5% rispetto al -10% dello scorso anno. Le uve sono sane e i trattamenti sono stati minimi. La Puglia deve fare i conti con la mancanza di piogge che ha rallentato la maturazione. I volumi sono in linea con il 2020. Si prospetta la vendemmia intorno a Ferragosto per le basi spumanti e a fine mese per il Primitivo. In Campania la zona del Casertano ha sofferto maggiormente la siccità, ma per ora le prospettive sono buone sia in termini quantitativi, sia qualitativi. In Basilicata le gelate primaverili e l’attuale stagione troppo secca potrebbero compromettere i volumi con un calo di oltre il 20%.

Anche in Calabria si prospetta una buona vendemmia, con volumi superiori rispetto a un magro 2020. “La situazione è in continua evoluzione e l’uva, che nella maggior parte delle regioni è in fase di invaiatura, è nel momento cruciale della sua maturazione”, spiega Federico Castellucci, presidente della Federazione Vino di Confagricoltura, “In pochi giorni può cambiare completamente il quadro: l’innalzamento delle temperature accelera lo sviluppo e alza la gradazione zuccherina degli acini, andando quindi a modificare lo stato dell’arte e i tempi della vendemmia”. Inviato da iPhone

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