venerdì, 20 Giugno, 2025
Ambiente

Hera tra migliori utility nelle valutazioni ESG di S&P Global Ratings

Dopo l’ingresso nel 2020 nel Dow Jones Sustainability Index, World e Europe, il Gruppo Hera si conferma tra le realtà più attente alla sostenibilità e agli aspetti ESG a livello internazionale. È stata pubblicata oggi, infatti, la ESG Evaluation di Hera, realizzata dagli analisti di Sustainable Finance di S&P Global Ratings. È una valutazione cross-industry delle capacità di una società di gestire efficacemente, nel medio e lungo termine, la propria esposizione ai rischi ambientali, sociali e di governance, nonché di cogliere le opportunità derivanti dai cambiamenti che occorrono in un contesto internazionale in continua evoluzione.

Il Gruppo Hera è la prima società in Italia ad aver pubblicato la propria ESG Evaluation, dalla quale ha ottenuto un punteggio complessivo di 81/100, risultando tra le prime quindici migliori società a livello internazionale valutate da S&P Global Ratings. Il punteggio ottenuto (81) la posiziona ben al di sopra della media internazionale (68) ed europea (73) e la colloca al quinto posto a livello internazionale tra le Utility Networks (per cui la media di settore è pari a 74).

“Un ulteriore importante riconoscimento per l’attenzione che il Gruppo Hera dedica agli aspetti ESG nel perseguire una strategia di crescita sostenibile e a lungo termine, che la caratterizza fin dalla nascita nel 2002, che integra e va di pari passo con la solidità finanziaria, confermata dal recente upgrade del rating”, si legge in una nota. In particolare, nella ESG Evaluation il Gruppo Hera viene valutato da S&P Global Ratings come fortemente preparato a mettere in atto la propria strategia di crescita e sviluppo, pronto ad affrontare i potenziali rischi derivanti dalle regolamentazioni di una economia che si orienta verso il modello circolare, a basse emissioni, a sostegno della resilienza del proprio modello di business, ben diversificato.

Tra i fattori maggiormente distintivi sono stati valutati positivamente: “una governance solida, caratterizzata da un alto livello di indipendenza e di trasparenza; la dimostrata capacità di anticipare i cambiamenti e un solido track record nel fissare e raggiungere obiettivi; l’abilità nel capitalizzare i principi dell’economia circolare investendo in tecnologia ed innovazione con risultati al di sopra dei propri peers; una strategia di crescita nel lungo termine ancorata a principi di sostenibilità (con la creazione di valore condiviso, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030); il livello di diversity grazie a un’elevata percentuale di donne in posizioni manageriali e l’approccio inclusivo delle comunità locali, attraverso un loro costante ingaggio con iniziative mirate”.

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