Per la maggior parte di cittadini suono luoghi distanti, sui quali ci si sofferma solo per le notizie di cronaca, per la Caritas un impegno fatto di pazienza, coraggio e spiritualità.
Dieci anni fa, ossia dal luglio 2011, il Sudan si divideva e nasceva la Repubblica del Sud Sudan.
Un’indipendenza sfociata in cinque anni di guerra civile sino all’avvio di un processo di pace che nell’ultimo anno e mezzo ha fatto deboli passi avanti. “La situazione umanitaria resta critica”, scrive la Caritas, “con 8,3 milioni di persone in stato di bisogno; 1,4 milioni di bambini malnutriti; 1,62 milioni di sfollati e un significativo aumento di rifugiati e richiedenti asilo, pari a 2,3 milioni”. Povertà, insicurezza alimentare, cambiamento climatico, conflitti e violenze mai sopite, alimentano una crisi complessa e dimenticata e spingono sempre più persone alla fuga in cerca di sicurezza e protezione.
Generazioni erranti Per approfondire la situazione del Paese, Caritas Italiana pubblica on line il Dossier “Generazioni erranti. Un popolo ancora in fuga da fame e violenze”. Il Sud Sudan è il primo Paese africano per numero di profughi, quasi tutti accolti nei Paesi confinanti. Il dossier vuole raccontare questo esodo, presentando storie e sistemi di accoglienza in una regione travagliata. “Caritas Italiana”, ricorda il sodalizio, “ha un impegno trentennale nella regione a sostegno delle fasce più vulnerabili e dei milioni di sfollati interni e rifugiati in altri Paesi, in appoggio alla Chiesa locale e in coordinamento con la rete internazionale Caritas.
Prima in Sudan, in particolare in Darfur, nella regione dei Monti Nuba e in altre aree, poi anche in Sud Sudan dove sin dalla nascita della Caritas nazionale, dopo l’indipendenza, ha supportato il processo di formazione del personale e di rafforzamento istituzionale nonché alcuni progetti di formazione sanitaria e di sviluppo agricolo”. Dopo lo scoppio della guerra civile, l’impegno si è concentrato nell’aiuto umanitario a profughi e sfollati, principalmente in ambito sanitario, alimentare-nutrizionale, educativo e di peacebuilding. Le diocesi nel Sudan Dal 2016 ad oggi, l’impegno si è intensificato grazie ai molteplici contributi della Conferenza
Episcopale Italiana con fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica.
“Attualmente e per i prossimi anni”, assicura la Caritas, “l’impegno più importante è il sostegno al piano triennale di Caritas Sud Sudan nelle sette diocesi del Paese. L’obiettivo principale è di contribuire alla
ricostruzione e al ripristino di condizioni di dignità di sfollati, comunità vulnerabili e dei profughi rientrati nel Paese”.