martedì, 17 Dicembre, 2024
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Milano, Cariplo rilancia il “Portale dei saperi”

MILANO (ITALPRESS) – Anche le esperienze e i saperi legati a un quartiere cittadino sono beni comuni da valorizzare, favorendo l'inclusione sociale e creando opportunità lavorative. Va in questa direzione la firma oggi pomeriggio del primo patto di collaborazione per la cura condivisa del 'Portale dei saperi' tra Comune di Milano, Fondazione Cariplo e alcune associazioni del terzo settore del quartiere milanese di Corvetto, nel sud-est cittadino. Con l'accordo siglato alla sede di 'Made in Corvetto' di Piazzale Ferrara, il Portale viene riconosciuto quale bene comune digitale immateriale che permette di valorizzare le relazioni e le storie del Corvetto, con ricadute molto concrete in termini di associazionismo e opportunità di lavoro. Da parte loro, i firmatari – le associazioni Plurima, Dare.ngo, Teatro della Zucca e WeWorldOnlus, la Rete Italiana di Cultura Popolare e il punto di comunità Made in Corvetto, gestito da La Strada, Terzo Paesaggio e Milano Bicycle Coalition – si impegnano a prendersi cura della memoria storica e del patrimonio culturale immateriale del quartiere attraverso la gestione condivisa, l'elaborazione e la cura dei contenuti della sezione del portale dedicata a Corvetto. "L'obiettivo del patto è accorciare le distanze tra chi ha molto e chi ha meno, contrastando le disuguaglianze che la pandemia ha aggravato", ha affermato Valeria Negrini, vicepresidente Fondazione Cariplo, presente alla sede di 'Made in Corvetto', allestita in un'area del mercato comunale di piazzale Ferrara, dove è attiva una 'cucina di quartiere' ed è in corso una mostra fotografica, iniziative attraverso le quali la gente del Corvetto si esprime, si relaziona e, in alcuni casi, lavora. Negrini ha sottolineato l'importanza di "ricordare quali sono i desideri delle persone che abitano in un luogo" e "di capire che anche nei contesti di fragilità vanno visti talenti, che si devono accompagnare per poter essere messi a frutto, mettendo insieme i saperi delle persone, le istituzioni, gli enti associativi e le imprese, piccole o grandi che siano". Ideato dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, il 'Portale dei saperi' è una piattaforma digitale sperimentata dal 2019 a Corvetto nell'ambito de Lacittàintorno (progetto di Fondazione Cariplo destinata ai contesti urbani disagiati), e rappresenta uno strumento innovativo in grado di far emergere il capitale esperienziale e conoscitivo della comunità locale, di condividere i saperi, le necessità e le aspirazioni degli abitanti, trasformandoli in una leva per la nascita di relazioni nuove, creando anche una sorta di 'Linkedin' di quartiere. L'obiettivo è infatti far incrociare 'domanda e offerta' tra gli abitanti del quartiere, associazioni, realtà produttive, enti pubblici e privati locali, cercando di sviluppare occasioni di lavoro, ma anche di cultura, sport e sociale. "Sono 60 i patti di collaborazione avviati dal Comune di Milano in questi anni, penso alle piazze aperte e l'urbanismo tattico, che sono i più visibili, ma poi ci sono i patti 'immateriali', che riguardano il sapere, il 'fare rete', capaci di avere risvolti altrettanto concreti sulla vita delle persone di un quartiere", ha evidenziato l'assessore a Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open Data del Comune di Milano, Lorenzo Lipparini, ricordando l'importanza del "ruolo degli attivatori, che sono le associazioni del terzo settore, realtà che possono innescare qualcosa di nuovo in territori dove si ritiene difficile che un cambiamento possa avvenire". La messa in pratica del Portale dei saperi in un quartiere variegato come Corvetto ha generato un vero e proprio "romanzo popolare", un flusso continuo di storie, racconti che mutano, crescono, si ampliano insieme alle persone che ne fanno parte, e che coinvolge circa 70 soggetti del settore produttivo e persone con i loro saperi e conoscenze. Nel suo intervento Chiara Saraceno, presidente ReteItaliana di Cultura Popolare, ha ricordato infine che "il Portale è uno strumento metodologico che da solo non funziona, non deve rimanere un archivio, ma deve essere riempito di relazioni, di capacità di uscire da se stessi e andare incontro agli altri. E' uno sforzo personale e collettivo, ma funziona". (ITALPRESS). fmo/vbo/r 14-Giu-21 19:58

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