lunedì, 16 Giugno, 2025
Economia

Il mercato auto ha toccato il livello più basso degli ultimi vent’anni

A marzo e aprile, le vendite si sono praticamente azzerate (80% di diminuzione media delle immatricolazioni), mentre – su base annua – la perdita di nuove iscrizioni di veicoli ha superato le 560mila unità, 500mila delle quali autovetture. E’ la fotografia scattata dall’edizione 2021 dell’Annuario Statistico ACI, consultabile, da oggi, su http://www.aci.it/laci/studi-e-ricerche/dati-e-statistiche.html.

Negli ultimi mesi del 2020, gli ecoincentivi hanno prodotto una crescita esplosiva di acquisti di autovetture elettriche (+193,4%) e ibride (+123,9%) alla quale, però, non è corrisposta la rottamazione delle auto più vecchie.

Il parco circolante italiano resta il più vecchio d’Europa:
l’età media delle auto è pari a 11 anni e 10 mesi (5 mesi in più rispetto al 2019); 1 auto su 5 (il 20% circa del totale) è una Euro 0-1-2, con almeno 18 anni di anzianità.

Svecchiare il parco – per aumentare la sicurezza e ridurre l’inquinamento – resta una priorità assoluta. Il ricambio appare, però, rallentato da due fattori: la crisi economica e un mercato che ha quasi raggiunto il punto di saturazione. Il rapporto auto/popolazione risulta, infatti, pari a 666 auto x 1000 abitanti, mentre se si considerano tutti i veicoli in complesso il rapporto è di 885 veicoli ogni 1000 abitanti. Entrambi i valori sono i più alti in Europa.

La pandemia ha inciso pesantemente sulle spese degli italiani, e il comparto auto non ha fatto eccezione. Nel 2020, per usare l’auto abbiamo speso poco più di 124 miliardi di euro: 30,7 miliardi di euro in meno rispetto al 2019 (-20,2%). Spesa maggiore: acquisto e ammortamento del capitale (37,9miliardi).

Seguono spesa per il carburante (29,4 miliardi) e manutenzione/riparazione (21,7 miliardi). Rispetto al 2019, tutte le voci che compongono la spesa finale sono in netta diminuzione:
acquisto e ammortamento (-23,3%), carburante (-25,6%), manutenzione/riparazione (-17,3%). Nel 2020 la spesa media sostenuta per utilizzare l’auto è risultata circa 3.100 euro. Nel 2019 era stata di (3.900 euro), pari al -20,6% in meno.

Rispetto al 2019, è crollato anche il gettito fiscale generato dal comparto, che si è attestato poco al di sotto dei 52,8 miliardi di euro: -19,1% rispetto al 2019, quando aveva raggiunto quota 65,2 miliardi. L’entrata maggiore è stata quella derivata dalla vendita dei carburanti (28,5 miliardi), seguita da IVA per l’acquisto dei veicoli (6,8 miliardi) e tassa automobilistica (5,5 miliardi).

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