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Bosch chiude il 2024 con risultati contrastanti: fatturato in calo, ma crescono le Americhe
MILANO (LaDiscussione) – Bosch ha presentato oggi a Milano il bilancio del 2024, un anno segnato da sfide globali, tra tensioni geopolitiche, conflitti internazionali e la minaccia di dazi statunitensi. Il gruppo ha registrato un fatturato totale di 90,3 miliardi di euro, in calo dell’1,4% rispetto al 2023, mentre l’EBIT operazionale è sceso da 4,8 a 3,1 miliardi di euro (dal 5,3% al 3,5% del fatturato).
Performance regionali: Europa in difficoltà, Americhe in crescita
Il mercato europeo è stato il più colpito, con un calo del 4,9% (44,5 miliardi di euro). Al contrario, le Americhe hanno registrato la crescita più significativa (+4,8%, 17,8 miliardi), mentre l’Asia-Pacifico è rimasta stabile (+0,7%, 28 miliardi). “L’Europa ha sofferto maggiormente, mentre le performance migliori arrivano da Nord e Sud America”, ha spiegato Renato Lastaria, General Manager Bosch Group Italy.
Italia: calo del 10% per il mercato industriale e l’effetto superbonus
In Italia, Bosch ha subito un calo delle vendite vicino al 10%. Lastaria ha attribuito il risultato negativo a due fattori: la maggiore esposizione al settore industriale, in forte contrazione, e la fine degli effetti del superbonus edilizio, che nel 2023 aveva gonfiato artificialmente i dati.
I settori di business: solo i Consumer Goods in positivo
Nel dettaglio dei settori, Mobility ha generato 55,8 miliardi (-0,7%), mentre Consumer Goods è cresciuto dell’1,6% (20,3 miliardi). Energy and Building Technology ha segnato 7,5 miliardi (-2,7%), e Industrial Technology è crollato del 13% (6,4 miliardi).
Obiettivi futuri: crescita del 6% e margini al 7%
Nonostante i risultati deludenti, Bosch mantiene l’obiettivo di crescere del 6% annuo e raggiungere un margine EBIT del 7%. “Sono traguardi ambiziosi, ma necessari per garantire l’indipendenza finanziaria del gruppo”, ha sottolineato Lastaria.
Mobility: ripresa attesa dal 2026
Camillo Mazza, General Manager Robert Bosch GmbH Branch in Italia, ha commentato le prospettive del settore Mobility: “Dopo una crescita nel 2023 e un aggiustamento nel 2024, prevediamo una stabilizzazione nel 2025 e una ripresa dal 2026, grazie alle nuove tecnologie”.
lascia aperte prospettive di sviluppo molto interessanti per il settore. Tra questi, “la propulsione in tutti in tutte le sue sfaccettature: dal motore a combustione all’idrogeno, dai biocarburanti agli ibridi, dal motore elettrico alle fuel cell”.“Un altro trend molto importante della tecnologia è quello del software Defined vehicle, quindi la transizione dei sistemi e delle architetture elettroniche da sistemi con molte centraline per sistemi diversi a una centralina o un computer centrale high performance che va a gestire più sistemi complessi in in maniera sinergica – ha aggiunto Mazza – Noi siamo presenti non solo come hardware, ma anche come software. Sviluppiamo software che vanno a gestire i nostri componenti, i nostri attuatori e i nostri sensori e a livello sistemico, ad esempio con il Dynamic Management System, siamo in grado di gestire non solo l’impianto frenante di controllo stabilità SP, ma anche l’impianto sterzante by wire e l’impianto propulsione”. La conferenza stampa è stata anche l’occasione per Bosch per celebrare i 10 anni della divisione sensoristica, che in Italia è cresciuta fino a contare ben 70 progettisti con background di alto profilo. “Il gruppo di Milano è molto forte sui sensori di ultimissima generazione. I nostri progetti più importanti sono il campo dei sensori magnetici, quindi delle bussole micromeccaniche che sono in grado di rilevare la posizione di un oggetto rispetto al campo magnetico terrestre;il sensore di pressione, un oggetto incredibile che consente di rilevare delle variazioni in altezza di 30 cm rilevando la pressione atmosferica. E siamo molto forti anche sui sensori inerziali, che consentono di rilevare rotazioni”, ha affermato Riccardo Campagna, Head of Bosch Sensortec Italy.Pur restando tra le divisioni più esposte in caso di disruption delle supply chain (soprattutto per le forniture di materiali specifici quali le terre rare), le prospettive di sviluppo rimangono interessanti anche per la sensoristica.“Sono tre i settori più importanti su cui c’è una visione di lungo termine – ha spiegato Campagna – Lo Human Robotics, quindi la capacità di avvicinare un un robot o un drone a un comportamento più vicino possibile alla relazione e all’interazione umana. Poi c’è la frontiera del Quantum Sensing: è un’area interessantissima, in là da venire, che ha come obiettivo di rilevare segnali piccolissimi e potrebbe essere la possibilità di rilevare anche delle attività elettriche del cervello di fronte a un pensiero umano. E infine tutta la parte di infrared detection, ovvero la rilevazione di temperatura sempre più accurata per avere ad esempio un monitoraggio termico completo delle persone in transito”.
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