Guarda il video
Ascolta il podcast
Palermo: maxi-inchiesta della Guardia di Finanza su corruzione negli appalti sanitari
La Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali contro 10 persone, tra cui manager pubblici, imprenditori, professionisti e faccendieri. Gli indagati sono accusati di corruzione, turbativa degli incanti, manipolazione delle procedure di gara e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini hanno svelato un sistema di malaffare legato a gare d’appalto del valore complessivo di oltre 130 milioni di euro, gestite da importanti strutture sanitarie regionali.
Le manovre illecite
Le indagini hanno rivelato una serie di pratiche fraudolente per pilotare gli appalti a favore di aziende predeterminate. Tra queste, la divulgazione anticipata di documenti riservati, la stesura di capitolati su misura e l’annullamento di bandi sgraditi. Inoltre, sono emerse manipolazioni nella composizione delle commissioni giudicatrici, con l’inserimento di membri ritenuti “affidabili”.
Tangenti e favori illeciti
In cambio delle agevolazioni, i pubblici ufficiali avrebbero ricevuto tangenti di ingenti somme, spesso camuffate da accordi di consulenza. In alcuni casi, sono state promesse anche assunzioni per familiari. Al centro dell’inchiesta figura un noto professionista palermitano, che avrebbe fatto da intermediario tra pubblico e privato, sfruttando la sua rete di relazioni e incarichi istituzionali.
I ritrovamenti
Durante una perquisizione nel suo studio, sono stati sequestrati oltre 44 mila euro in contanti, oltre a 3 mila euro trovati addosso a lui. L’operazione conferma l’ampiezza di un sistema corruttivo che ha compromesso la trasparenza delle procedure pubbliche.
(
Media Video La Discussione
