La complessità patologica, che diventa “complicazione”. Un po’ paradosso ma coglie l’essenza di ciò che la Confcommercio ha sintetizzato nella sua audizione al Senato sul disegno di legge “Semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore di cittadini e imprese”. “L’Amministrazione pubblica è caratterizzata da una complessità fisiologica”, osserva la Confederazione, “che non può essere eliminata: è conseguenza diretta e inevitabile della naturale complessità delle vicende che l’Amministrazione è chiamata a governare e della molteplicità di interessi pubblici e privati, di cui deve garantire il corretto bilanciamento. È alla complessità patologica, che diventa ‘complicazione’, che la semplificazione deve dare risposta”.
Sgravare le Pmi dalle complicazioni
Le puntualizzazioni sono state fatte da Francesca Stifano, direttrice centrale Relazioni Istituzionali e Servizi Legislativi di Confcommercio, nel corso dell’audizione in Commissione Affari costituzionali al Senato, e sono relative al disegno di legge in materia “Semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore di cittadini e imprese” . “In quest’ottica”, fa presente Stifano, “sarebbe un errore di metodo pensare che la complessità sia sempre e comunque tutta patologica e confondere interventi di semplificazione con interventi volti ad introdurre procedure derogatorie, o emergenziali, o peggio ancora di deregolamentazione. Sono prospettive molto diverse”.
“Come ha avuto modo di affermare anche il Commissario europeo per la semplificazione Dombrovskis, la semplificazione non ha nulla a che fare”, ricorda ancora l’esponente di Confcommercio, “con la deregolamentazione. Si tratta di seguire i nostri obiettivi in modo più intelligente e meno oneroso, affinché le nostre imprese, in particolare le pmi, possano concentrarsi sulla crescita, l’occupazione, l’innovazione”.
Ponderare gli interessi in gioco
“Va quindi esclusa, come modus operandi l’equazione “semplificazione uguale deregolamentazione”, evidenzia la direttrice centrale Relazioni Istituzionali e Servizi Legislativi di Confcommercio, “Un esempio per tutti: il settore del commercio. Non si tratta di mettere in discussione o peggio di negare gli effetti positivi delle scelte di liberalizzazione, degli interventi di apertura dei mercati e della concorrenza, con benefici per i consumatori, tuttavia”, conclude Francesca Stifano, “proprio il modello di pluralismo distributivo mostra che queste scelte vanno accompagnate con un’adeguata ponderazione di tutti gli interessi in gioco, concorrenza ma anche utilità sociale, oltre che con robuste politiche attive”.