Il pontefice ha incontrato i rappresentanti del Consiglio Nazionale dei Giovani, un organo che rappresenta i giovani italiani nei dialoghi con le istituzioni, per celebrare il ventesimo anniversario dalla sua fondazione. Bergoglio ha scelto questa occasione per lanciare un messaggio di incoraggiamento alle nuove generazioni, invitandole a guardare al futuro con speranza e a non lasciarsi sopraffare dal pessimismo e dalla sfiducia.
“La speranza non delude mai”
Francesco ha sottolineato che la speranza deve essere un tratto distintivo dei giovani, ricordando: “La speranza non delude! Mai.” Ha lodato il fatto che i giovani italiani, secondo una recente rilevazione del Consiglio, si riconoscano proprio in questo valore. Tuttavia, il Papa ha avvertito: perdere la capacità di sognare è pericoloso, perché significa diventare “pensionati della vita”, un modo figurato per indicare chi si rassegna e smette di credere nel futuro.
Fare “rete” e dare voce a chi non ne ha
Il Pontefice ha esortato i giovani a promuovere la partecipazione attiva e a creare connessioni, o “rete”, tra le varie associazioni che lavorano per solidarietà e inclusione. Inoltre, ha chiesto loro di essere portavoce di chi non ha voce: i poveri, gli esclusi o chi ha perso la capacità di sognare. Per Francesco, fare rete significa anche “fare chiasso”, ovvero farsi sentire in modo costruttivo per portare avanti i valori in cui si crede.
Le sfide dei giovani di oggi
Papa Francesco ha toccato temi molto sentiti dalle nuove generazioni, come il lavoro, la famiglia, l’istruzione, la protezione dell’ambiente e l’impatto delle nuove tecnologie. Ha però espresso forte preoccupazione per il disagio giovanile, che si manifesta con episodi di violenza, autolesionismo e persino suicidi, fenomeni che spesso vengono nascosti. Per affrontare queste difficoltà, ha parlato della necessità di un “villaggio dell’educazione”, una comunità che collabori per mettere al centro le persone e costruire legami umani forti.
La bellezza di vivere con amore e servizio
Il Papa ha invitato i giovani a scoprire e valorizzare la bellezza che va oltre le apparenze: quella di una vita dedicata all’amore per la propria vocazione, al servizio della comunità e all’impegno per gli altri. Questo, secondo Francesco, è il contributo più importante che i giovani possono offrire per costruire una società migliore.
Un’attenzione speciale per bambini e anziani
Con un messaggio molto concreto, il Pontefice ha chiesto ai giovani di non dimenticare l’importanza di prendersi cura sia dei più piccoli sia degli anziani. Li ha invitati a “giocare con i bambini e accarezzare i vecchi”, criticando l’abitudine di lasciar crescere i bambini senza affetto o di relegare gli anziani in strutture lontane dalle famiglie. Per Francesco, queste azioni semplici rendono i giovani “fecondi”, ovvero capaci di portare vita e gioia.
La speranza ha un volto: Gesù
Francesco ha ricordato che per i cristiani la speranza ha un nome: Gesù. Ha incoraggiato i giovani a non temere le difficoltà e i conflitti, che possono essere affrontati con l’aiuto degli altri e con lo sguardo rivolto in alto, verso valori più grandi. “Il pessimismo e lo scetticismo non avranno mai l’ultima parola”, ha ribadito.
L’esempio di Pier Giorgio Frassati
Infine, il Papa ha indicato come modello il Beato Pier Giorgio Frassati, giovane cristiano che dedicò la sua vita alla gioia del Vangelo e al servizio degli altri. Francesco ha invitato i giovani a seguirne l’esempio, concludendo il suo discorso con un incoraggiamento: “Buon cammino a tutti e buon lavoro!”.