giovedì, 7 Novembre, 2024
Esteri

Gli auguri di buon lavoro, dal Capo dello Stato alla Premier Meloni ai leader dell’opposizione

Elezione Donald Trump, le reazioni della politica e delle istituzioni

“Le porgo cordiali auguri di successo nel suo nuovo mandato alla Presidenza degli Stati Uniti d’America”; il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si rivolge direttamente al neoeletto presidente degli Stati Uniti. Il Capo dello stato ha ribadito i vincoli che legano i nostri paesi e la Nato, prima di fare riferimento alla crisi globale. “I nostri Paesi sono uniti da inscindibili vincoli di amicizia e collaborazione, cementati dalla condivisione dei valori democratici e dalla comune adesione a un ordine internazionale fondato sulle regole”, scrive il Presidente della Repubblica. “Tali legami, che includono l’imprescindibile dimensione euro-atlantica, sono di vitale importanza, ancor più -sottolinea il Capo dello Stato- nell’attuale contesto internazionale segnato da conflitti e focolai di instabilità”.

“Nella ricerca di soluzioni efficaci alle gravi crisi del presente – conclude Mattarella- Roma conferma la sua ferma volontà di lavorare d’intesa con Washington, bilateralmente e in tutti consessi multilaterali, oltre che nella cornice delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Unione europea. A nome della Repubblica italiana le porgo i migliori auguri di benessere per la sua persona e di prosperità per l’amico popolo statunitense”.

Il premier Meloni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha accolto l’elezione di Trump scrivendo su X: “A nome mio e del governo italiano, le più sincere congratulazioni al presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni ‘sorelle’, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro presidente”.

Antonio Tajani

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato a Skytg24 : “Ricordo quando lo incontrai, io ero presidente del Parlamento Europeo, a Bruxelles ci incontrammo, mi sembrava molto orientato a guardare con particolare attenzione all’Italia, e questo è un fatto importante”. Perciò, ha continuato Tajani, “Non vedo problemi per l’elezione di Trump, anche perché lui ha una naturale propensione verso l’Italia, simpatia per l’Italia”. Infatti “siamo al lavoro per rinforzare i legami solidissimi che abbiamo con gli Stati Uniti, il nostro principale interlocutore in politica estera. Le relazioni transatlantiche sono la priorità per il governo italiano, insieme ai rapporti con l’Unione Europea”. E conclude: “Lavoreremo con l’amministrazione Trump che arriverà all’inizio di gennaio, credo che si potrà discutere di molte questioni”.

Presidente della Camera Fontana

Il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana ha commentato: “Rivolgo al presidente Donald Trump le mie sentite congratulazioni. Con rinnovata determinazione, l’Italia conferma il proprio impegno al fianco degli Stati Uniti per affrontare insieme le sfide complesse che il presente ci pone, nella convinzione che solo uniti si possa garantire prosperità e stabilità. Buon lavoro al Presidente Trump. La Camera continuerà a percorrere la via del dialogo e della diplomazia parlamentare, già intrapresa grazie alla disponibilità e al proficuo scambio con lo Speaker Mike Johnson”.

Il leader della Lega

In un’intervista a Rtl, il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, alla domanda su cosa pensi del voto popolare a una figura controversa come quella di Trump ha risposto: “Lo chiedete a uno che il 20 dicembre rischia di essere condannato a 6 anni di galera, cioè carcere vero, per aver bloccato gli sbarchi. Se avessero potuto votare i giornalisti e politologi italiani, avrebbe vinto la Harris, ma il problema è che ha votato la gente, bianchi, neri, latini, giovani, anziani, milioni di donne e uomini liberi e per la prima volta Trump ha preso la maggioranza dei voti popolari non solo dei delegati”.

Riguardo le politiche economiche di Trump, che potrebbero avere un impatto importante sull’economia italiana, Salvini ha aggiunto: “Io mi occupo di ponti, grandi infrastrutture e trasporti ma per l’economia italiana e il futuro dei nostri figli la vittoria di Trump è una buona notizia.” Così come è, sostiene Salvini, “Determinante per i prossimi anni sul fronte della pace”, e aggiunge: “se Trump riuscirà a riportare colloqui e dialogo tra Russia e Ucraina, tra Israele, Iran e Palestina potrà ambire al Nobel per la pace”.

In un post su Instagram, Salvini riassume la sua posizione: “Lotta all’immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, Presidente Donald Trump”.

Giuseppe Conte

“Auguri di buon lavoro a Donald Trump, 47° Presidente degli Stati Uniti, in virtù di una vittoria netta, estesa anche al voto popolare. Le sfide che attendono gli Stati Uniti sono molteplici e ci riguardano tutti: fermare le guerre in corso, contrastare con la massima fermezza le violazioni del diritto internazionale umanitario, aprirsi a una visione multipolare dei nuovi equilibri geo-politici, puntare a regole eque per il commercio internazionale evitando la spirale protezionistica dei dazi e contro-dazi. L’Italia – se riuscirà a esprimere visione e coraggio – potrà dare un contributo importante in ragione della tradizionale amicizia tra i nostri popoli e della solida alleanza tra i nostri due Paesi, ma anche per il nostro storico ruolo nell’ambito del Mediterraneo allargato e nella cornice europea”. Lo scrive su X il leader M5S, Giuseppe Conte.

Schlein

Di tutt’altro avviso i partiti dell’opposizione, a partire dalla segretaria del Pd Elly Schlein, che nel corso di un appuntamento a Terni in vista delle prossime elezioni regionali ha dichiarato: “La vittoria di Trump negli Stati Uniti è una brutta notizia per l’Europa e per l’Italia perché anche in questi ultimi giorni ha dichiarato di nuovo la sua ostilità verso l’Ue. Ma anche per quello che ne conseguirà in termini di politiche economiche: chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese e i lavoratori in maniera anche qui nel nostro Paese”.

Calenda

Carlo Calenda, leader di Azione: “L’elezione di Trump conferma tante cose che purtroppo già sapevamo sulla politica di questo decennio: paura e rabbia come principale meccanismo di voto; noncuranza verso l’etica pubblica e trionfo dei conflitti di interesse; politica come capacità di intrattenere ed essere ‘star’ prima che statisti; irrilevanza sostanziale dei risultati di governo. Si vota sulla base della propria corrispondenza identitaria ed è spesso un’identità costruita contro ‘l’altro'”.

“L’Europa – ha scritto Calenda in un post – se vuole esistere ancora nell’era Trump, deve fare un salto di qualità immediato. Trump proverà a danneggiarci non solo indebolendo la posizione verso la Russia, scardinando la Nato e imponendo i dazi, ma anche costruendo alleanze con le personalità – Orban in primis – che non vogliono un’Europa più forte. Siamo soli e siamo divisi. Per chi come noi ha sempre creduto nell’idea di un Occidente forte, persuasivo e capace di tutelare la democrazia liberale nel mondo, è davvero un brutto momento, indubbiamente il peggiore dal fine della seconda guerra mondiale”, conclude Calenda.

Magi, +Europa

Sullo stesso tono il segretario di +Europa, Riccardo Magi:”La vittoria di Trump è a tutti gli effetti una sciagura per i diritti, per lo stato di diritto, per le minoranze, per la libertà, per la lotta al cambiamento climatico. Ma soprattutto rischia di essere una sciagura per l’Europa, che potrebbe trovarsi da sola a dover affrontare l’invasione di Putin in Ucraina, la questione mediorientale, il surriscaldamento globale, una crisi industriale senza precedenti, la conversione ecologica, la competizione cinese. È in questo momento che si sente la mancanza di una vera integrazione politica europea, che renda l’Ue un vero attore globale. È il momento della verità: o l’Europa diventa una vera Unione o precipiterà all’indietro”.

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