Si sono tenuti ieri a Mosca i colloqui tra il ministro degli Esteri Serghei Lavrov e la sua omologa nordcoreana Choe Son Hui, proprio mentre l’Occidente accusa il Cremlino di pianificare un’escalation militare in Ucraina con l’impiego di truppe di Pyongyang.
Il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un hanno firmato un accordo il 19 giugno, durante la visita di Putin a Pyongyang. Il quarto articolo del trattato prevede che se uno dei partecipanti subisce un attacco armato da parte di uno o più Paesi e si trova in uno stato di guerra, l’altro fornirà immediatamente assistenza militare e di altro tipo con tutti i mezzi disponibili. Il ministro degli Esteri russo ha invitato quello nordcoreano Choi Song Hui a discutere su come promuovere l’attuazione di questi accordi.
“Sono stati stabiliti legami molto stretti tra i militari e i servizi speciali dei due Paesi”, ha detto Lavrov dopo i colloqui con Choe Son Hui. L’accordo di partenariato strategico tra Russia e RPDC è destinato a svolgere un ruolo stabilizzatore nell’Asia nordorientale: “Questo renderà anche possibile risolvere importanti obiettivi di sicurezza per i nostri cittadini e i vostri”.
Da parte sua la ministra degli Esteri nordcoreana, Choe Song Hui ha dichiarato che la Corea del Nord è “fermamente accanto ai suoi compagni russi” e non ha “alcun dubbio” che la Russia riporterà “una grande vittoria” in Ucraina. In questa prospettiva, e contro le “minacce” e i “piani di attacco nucleare” messi a punto dagli Usa e dalla Corea del Sud, Pyongyang continuerà a sviluppare il suo arsenale per essere pronta a una “rappresaglia nucleare” in caso di aggressione.
Lavrov: Usa e Russia sull’orlo di un conflitto
Il ministro degli Esteri russo ha inoltre rilasciato un’intervista al quotidiano turco Hurriyet a proposito delle elezioni in programma negli Stati Uniti: “L’amministrazione americana in carica – ha detto Lavrov – ha fatto partire una spirale russofoba, a questo punto il nostro Paese e gli Usa si trovano sull’orlo di un conflitto diretto”. Per il capo della diplomazia russa l’esito delle prossime elezioni non è destinato a cambiare molto la situazione. Perciò, “non abbiamo alcuna preferenza. Quando Donald Trump è stato presidente è stata applicata una quantità di sanzioni nei confronti della Russia più elevata in confronto a quelle applicate dai suoi predecessori”, ha detto Lavrov, che ha poi ribadito che per quanto riguarda Mosca “non ha importanza chi vincerà le elezioni, non crediamo che l’approccio anti-russo degli Usa cambierà”.
Forze ucraine: a Chasiv Yar e Toretsk non sono sotto il controllo russo
La portavoce del Gruppo tattico operativo di Luhansk, Anastasia Bobovnikova, ha smentito alla televisione ucraina le affermazioni russe secondo le quali le forze russe starebberoavanzando nelle città di Chasiv Yar e Toretsk, diventate uno dei punti più caldi della regione di Donetsk negli ultimi mesi. A metà ottobre, Kiev controllava circa il 40-50% di Toretsk, mentre la Russia aveva catturato il resto. La città di Chasiv Yar è parzialmente sotto il controllo russo da quando, a luglio, le forze ucraine si sono ritirate dal quartiere orientale di Kanal, stabilendo come nuova linea del fronte il canale Siverskyi Donets – Donbas.
Secondo la portavoce, le truppe russe non hanno attraversato il canale Siverskyi Donets-Donbas a Chasiv Yar, ma si stanno muovendo “in piccoli gruppi per cercare di ottenere un punto d’appoggio”. Lo scopo di queste azioni è accumulare il più possibile prima dell’attacco. Le forze russe continuano inoltre a spingersi verso Kurakhove e Pokrovsk, un hub logistico chiave a circa 50 chilometri a ovest di Toretsk.
Bombe russe su Kharkiv, 3 morti e feriti
Una bomba aerea guidata ha colpito l’area di un’impresa nella cittadina di Dergachi, alle porte di Kharkiv, provocando un incendio e tre morti, tra cui due ragazzi di 12 e 15 anni, e 36 feriti. Un uomo di 39 anni è stato ferito da schegge di vetro e un 64enne ha ricevuto cure mediche sul posto. Un’altra bomba aerea guidata ha colpito Kharkiv e la sua periferia ferendo altre tre persone che hanno ricevuto cure mediche sul posto: hanno subito danni decine di edifici residenziali privati e alcune auto. Il governatore regionale e il sindaco su Telegram riferiscono che”Una donna di 71 e una di 60 anni hanno subito una reazione acuta allo stress”.
Bombardato il centro di controllo dei droni ucraini
Mosca afferma di avere colpito in un bombardamento “il centro di controllo” per gli attacchi con i droni delle forze armate ucraine. Nel bollettino settimanale del ministero della Difesa russo si afferma inoltre che in vari raid sono stati colpiti “officine di produzione e aree di stoccaggio” dei droni, depositi di munizioni e carburante, infrastrutture energetiche che alimentano il complesso militare-industriale ucraino, aeroporti militari e ferrovie utilizzate “per il trasferimento di armi ed equipaggiamenti occidentali”.
Mosca: ‘nella notte abbattuti 83 droni ucraini’
Le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto nella notte 83 droni ucraini in cinque regioni del Paese e nella Crimea occupata: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa di Mosca. Trentasei droni sono stati abbattuti sul territorio della regione di Kursk, 20 sul territorio della regione di Bryansk, 12 su quello della Crimea occupata, otto sul territorio della regione di Voronezh, quattro su quello di Orel e tre sul Belgorod.