venerdì, 22 Novembre, 2024
Attualità

Meloni: “Dossieraggi intollerabili, così si va verso l’eversione. Io nel mirino già dalla fine del governo Draghi”

Il Premier si confessa nel nuovo libro di Vespa: “Attaccano mia sorella per colpire me”

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato in modo diretto e chiaro il tema del dossieraggio che lo riguarda all’interno del nuovo libro di Bruno Vespa ‘Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse l’Europa (e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa)’, in uscita dopodomani. Secondo il Premier le inchieste hanno rivelato che il “dossieraggio” sulla sua persona è iniziato già alla fine del governo Draghi, quando cominciava a delinearsi la possibilità della sua ascesa al governo. “Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo”. Il Primo Ministro ha detto al giornalista abruzzese che, nella migliore delle ipotesi, ciò che è emerso indica un sistema di “ricatto ed estorsione”, mentre, nella peggiore, potrebbe configurarsi come un reato di “eversione”. “Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”, le sue parole. Nel corso dell’intervista, Vespa ha sollevato la questione dell’accanimento verso sua sorella, Arianna Meloni, rivelando che lei è stata la persona maggiormente spiata nell’ambito di queste inchieste. “Quando è uscita questa notizia, mia sorella mi ha mandato la foto dell’estratto del suo conto in banca. C’erano 2100 euro. Mi ha scritto: ‘Se me l’avessero chiesto, lo avrei detto io quanto avevo sul conto’, con la faccina che ride”, ha raccontato il Presidente del Consiglio secondo cui l’accanimento su Arianna potrebbe derivare dal fatto che non gode delle stesse tutele che lei ha: “Colpire lei è come colpire me, ma purtroppo per loro, hanno a che fare con un’altra persona che non ha scheletri nell’armadio”.

Elezioni anticipate

Durante il colloquio, Vespa ha anche chiesto a Meloni se stesse pensando a elezioni anticipate per capitalizzare il consenso. La risposta del leader di Fratelli d’Italia è stata netta: “Dicono un sacco di cose, tendenzialmente false. Ho smesso di leggere la rassegna stampa quando mi sono resa conto che almeno la metà delle cose che si scrivono non vengono scritte per raccontare un fatto, come dovrebbe essere, ma piuttosto per tentare di determinarne uno. È un tentativo di condizionamento al quale non mi presto”.

Nel libro di Vespa Meloni ha anche espresso le sue opinioni sulla necessità di un orizzonte di legislatura per chi viene scelto dal popolo per governare, affrontando pure il tema del dialogo politico: “Ma così la vedo dura.” Il Primo Ministro ha criticato l’atteggiamento di alcuni partiti, in particolare quelli che si definiscono democratici, suggerendo che l’idea di dover “passare sui loro corpi per rafforzare la democrazia in Italia” sia paradossale: “Ormai non mi stupisco”.

Premierato

Un punto centrale della conversazione è stata l’idea di consentire agli italiani di eleggere direttamente il Presidente del Consiglio, un tema che Meloni considera cruciale per rafforzare la democrazia nel Paese: “Mi prendo serenamente gli attacchi della Sinistra perché ho l’ardire di sostenere che gli italiani dovrebbero avere il diritto di eleggere direttamente il Primo Ministro, togliendo questo potere alle dinamiche del palazzo”. Vespa ha obiettato che una delle critiche principali alla proposta della maggioranza sul premierato è la mancanza di una proposta di legge elettorale credibile. Meloni ha risposto con determinazione, sottolineando che “quello della legge elettorale è un tema di competenza parlamentare. In materia di confronto sono estremamente disponibile con tutti. Le norme devono essere giuste per tutti, soprattutto per i cittadini, non utili ad alcuni”.

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