Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale hanno registrato un lieve calo nel primo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un totale di 191 denunce, cinque in meno rispetto al 2023. Ma, rispetto al 2019, si osserva una diminuzione di 21 casi, mentre rispetto al 2020, si registrano 25 in più, e sei in più rispetto al 2021 e due in più rispetto al 2022. A livello nazionale i dati rilevati a marzo di ciascun anno evidenziano per il primo trimestre 2024 rispetto al pari periodo 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 148 a 151, e un calo di quelli in itinere, da 48 a 40. La diminuzione ha riguardato la gestione Agricoltura (da 20 a 18) e il Conto Stato (da 8 a 4), mentre l’Industria e servizi passa da 168 a 169 denunce mortali. Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Sud (da 31 a 41 denunce), nel Nord-Ovest (da 60 a 63) e nelle Isole (da 16 a 17), e cali nel Nord-Est (da 41 a 38) e al Centro (da 48 a 32). Tra le regioni con i maggiori incrementi si segnalano la Lombardia e la Puglia (+7 ciascuna), la provincia autonoma di Bolzano (+5) e la Calabria (+4), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-13), il Piemonte (-7), il Lazio, le Marche e l’Umbria (-5 ciascuna).
Componente femminile
La diminuzione rilevata nel confronto dei trimestri gennaio-marzo 2023 e 2024 è legata solo alla componente femminile, le cui denunce mortali sono passate da 22 a 16, mentre quella maschile sale da 174 a 175. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 163 a 141) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 26 a 39) e dei comunitari (da 7 a 11). L’analisi per classi di età registra aumenti tra i 30-39enni (da 18 a 22 casi), tra i 45-54enni (da 48 a 57) e tra i 65-74enni (da 12 a 17) e diminuzioni, in particolare, tra gli under 30 (da 27 a 17) e tra i 55-64enni (da 74 a 62). Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo trimestre del 2024 sono state 22.620, 4.456 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+24,5%). L’incremento è del 55,8% rispetto al 2022, del 66,5% sul 2021, del 60,4% sul 2020 e del 42,3% sul 2019.
Gli aumenti
I dati rilevati a marzo di ciascun anno mostrano aumenti nelle gestioni Industria e servizi (+24,8%, da 15.009 a 18.724 casi), Agricoltura (+23,6%, da 2.987 a 3.691) e Conto Stato (+22,0%, da 168 a 205). L’incremento delle patologie denunciate interessa le Isole (+52,9%), il Sud (+35,7%), il Nord-Est (+18,7%), il Centro (+18,5%) e il Nord-Ovest (+6,1%). La Lombardia è la sola regione a registrare un calo (-11,0%). In ottica di genere si rilevano 3.689 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 13.191 a 16.880 (+28,0%), e 767 in più per le lavoratrici, da 4.973 a 5.740 (+15,4%). L’incremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani (passate da 16.702 a 20.736, pari a un +24,2%) sia quelle dei comunitari, da 422 a 590 (+39,8%), e degli extracomunitari, da 1.040 a 1.294 (+24,4%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo trimestre del 2024, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle patologie del sistema respiratorio e dai tumori.