Nel mese di gennaio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) ha registrato un incremento dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua (da +0,6% del mese precedente). È quanto emerge dalle ultime stime dell’Istituto nazionale distatistica (Istat).
L’accelerazione su base tendenziale dell’inflazione è dovuta all’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti che salgono dal +3,7% al +4,3%, alla crescita dei Beni alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%) e alla diminuzione della flessione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -41,6% a -21,4%). Le notizie positive invece giungono sia dai Servizi relativi all’abitazione, dove l’aumento dei prezzi ha registrato un calo attestandosi al +2,9% rispetto al +4,2% dell’anno precedente, che dai Beni durevoli, dove si registra una flessione dello 0,7% rispetto lo scorso anno (da +1,5% a +0,8%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,3% per l’indice generale e a +0,9% per la componente di fondo.L’Istat, inoltre, stima che a gennaio l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +3,1% a +2,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,4% a +3,1%.
Carrello della spesa e servizi
L’Istituto nazionale di statistica rivela che la dinamica tendenziale dei prezzi dei beni rallenta la sua discesa (da -1,5% a -0,8%), mentre quella dei servizi decelera, pur rimanendo positiva (da +3,4% a +2,9%), determinando una diminuzione del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+3,7 punti percentuali, dai +4,9 di dicembre). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano lievemente su base tendenziale da +5,3% a +5,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +4,4% di dicembre a +3,6%). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,1%), dei Beni alimentari lavorati (+1,0%), dei Servizi relativi all’abitazione (+0,4%), dei Beni energetici non regolamentati e degli Altri beni (+0,3% entrambi). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,2%) e dal lieve calo dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (-0,1%). In base alle stime preliminari, invece, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,1% su base mensile, a causa dell’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature di cui l’indice NIC non tiene conto, e aumenta dello 0,9% su base annua (in crescita dal +0,5% di dicembre).
L’evoluzione dei consumi
Nel paniere del 2024 utilizzato per il calcolo degli indici per l’intera collettività nazionale e per le famiglie di operai e impiegati figurano 1.915 prodotti elementari (1.885 nel 2023), raggruppati in 1.045 prodotti, a loro volta raccolti in 425 aggregati. Per il calcolo dell’indice armonizzato a livello europeo il paniere comprende 1.936 prodotti elementari (1.906 nel 2023), raggruppati in 1.064 prodotti e 429 aggregati. L’aggiornamento dei beni e servizi compresi nel paniere tiene conto sia delle novità nelle abitudini di spesa delle famiglie sia dell’evoluzione di norme e classificazioni e, in alcuni casi, arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati. Tra i prodotti più rappresentativi dell’evoluzione dei consumi delle famiglie, che entrano nel paniere 2024 vi sono l’Apparecchio per deumidificazione e purificazione aria, la Lampadina smart e il Pasto all you can eat.