Al via il bando “Investimenti non produttivi nelle aree rurali” pubblicato nei giorni scorsi dalla Regione Abruzzo, volto al miglioramento della qualità della vita e del benessere della collettività nelle aree rurali, allo sviluppo occupazionale e reddituale della popolazione che vive in quelle zone ed al contrasto dello spopolamento nelle aree più marginali. Il bando metterà a disposizione risorse per un milione e mezzo di euro. Il contributo finanziario è fissato al 100% delle spese ritenute ammissibili e l’entità del sostegno concedibile non potrà essere inferiore a 50 mila euro né superiore a 300 mila euro per ogni singola domanda. Potenziali beneficiari sono gli Enti pubblici territoriali e i soggetti di diritto pubblico, in forma singola o associata; le fondazioni e le associazioni non a scopo di lucro; i partenariati tra soggetti pubblici e privati; i soggetti privati che non esercitano attività agricola e le cooperative sociali. Saranno ammessi all’aiuto gli interventi volti al recupero e all’ampliamento di edifici pubblici preesistenti, con lo scopo di potenziare i servizi essenziali destinati alla popolazione.
Biblioteche e centri polivalenti
In particolare, potranno essere oggetto di finanziamento le strutture dedicate al welfare per le fasce più deboli, le biblioteche, le mediateche e i centri polivalenti. Saranno, inoltre, finanziabili i progetti per realizzare centri di aggregazione per il tempo libero e strutture per garantire l’accesso ad Internet. Ammissibili anche gli interventi volti al recupero di edifici ed elementi architettonici significativi e di pregio, nonché al restauro del patrimonio architettonico minore che caratterizza il paesaggio rurale. In particolare, è previsto il restauro di vecchie cascine, stalle, fienili, mulini ad acqua e a vento; il recupero di elementi minori come muretti a secco e fontane tradizionali. “Il sostegno – dichiara il vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente – favorirà la realizzazione e l’ampliamento di servizi di base a livello locale, compresi quelli sociosanitari, culturali e ricreativi. Parallelamente – conclude – sosterrà investimenti volti al recupero e alla valorizzazione del nostro straordinario patrimonio architettonico, contrastando, allo stesso tempo, lo spopolamento delle aree marginali”.