mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Turismo

Turismo, Confapi: “Necessarie correzioni a biglietto nominativo del Colosseo”

Confapi Turismo esprime forte preoccupazione per le criticità emerse negli ultimi giorni, sia per i lunghi tempi di attesa e le file agli ingressi del Colosseo e del Foro romano, dovute al controllo dei documenti di ogni singolo visitatore, sia per le problematiche derivanti dalle rigide regole di acquisto del biglietto e dalla sua non modificabilità. Secondo Roberto Dal Cin, Presidente nazionale di Confapi Turismo e Cultura, “si è voluta adottare la normativa che regola eventi musicali e sportivi, senza avere lo stesso numero di varchi di accesso degli stadi e lo stesso dispiegamento di personale addetto alla sicurezza per la verifica dei documenti. Per questo motivo, a metà dicembre e come associazione di filiera turistica, abbiamo scritto ed inviato sette proposte alla Direzione del Parco archeologico per migliorare il nuovo regolamento richiedendo, tra le priorità, quella di un intervento salva-fila, che preveda, su tutti i gruppi in entrata, un controllo a campione dei documenti soltanto sul dieci per cento dei visitatori”. Per Confapi Turismo “l’altra criticità, che richiede un’attenzione immediata, è quella della rigidità del sistema di acquisto del biglietto che attualmente prevede, solo per i tour operators, la modifica del nominativo una sola volta ma non nei tre giorni precedenti alla data di visita del monumento.

18% dei biglietti cestinati

“Questa norma sta mettendo in forte difficoltà gli operatori turistici perché in caso di malattia, di ritardi aerei o di treni, di irraggiungibilità del Colosseo dovuta a sciopero dei taxi o della metropolitana, di allerta meteo, non consente alcuna cancellazione né tantomeno la possibilità, da parte dei tour operators, di concedere un rimborso e di riallocare il biglietto a beneficio di altri visitatori, prassi regolare per anni fino a due mesi fa”. Da un’indagine statistica, condotta nelle ultime settimane tra le imprese associate a Confapi Turismo, emerge che circa il 18% dei biglietti venduti viene quotidianamente cestinato: sarebbe a dire che circa 5.000 persone al giorno non visitano di fatto il Colosseo e che altrettante perdono l’opportunità di entrare nel monumento, dal momento che il biglietto non può essere né rinominato, né riutilizzato. “Confidiamo nel fatto – conclude Dal Cin – che con il nuovo anno la Direzione del Parco voglia riaffermare una politica dell’accoglienza e non del rifiuto, tenendo a mente la sua mission che è quella di garantire la più ampia fruizione e valorizzazione del patrimonio assegnato”.

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