martedì, 1 Aprile, 2025
Regioni

Confesercenti Lazio: “Spesa media dei saldi in linea con lo scorso anno”

“Non si tratta di essere negativi o fiduciosi, ma realisti. Purtroppo, non c’è tanto da stare allegri visti i dati che ci fornisce l’Unioncamere riferiscono che a Roma va peggio delle altre provincie del Lazio, dove la percentuale di perdite nel comparto dei negozi tocca il 26%, frutto di 2.186 chiusure su un totale di 6.269 dell’anno, dovuto in particolare alla crescita delle vendite on line”. Lo ha precisato il presidente della Confesercenti di Roma e del Lazio Valter Giammaria, a pochi giorni dall’avvio dei saldi invernali che nel Lazio sono partiti venerdì 5 gennaio. “Affronteremo il 2024 – sottolinea Giammaria – sapendo di dover far fronte a molte criticità per i cantieri di Roma in programma per il Giubileo, sui quali chiediamo da mesi a Gualtieri un tavolo di confronto e indennizzi per chi è penalizzato; sul tema dell’occupazione di suolo pubblico, una risorsa economica più che un problema per l’insieme della città; sull’aumento, secondo noi sbagliato, della tassa di soggiorno, quando il tema è come far crescere il turismo destagionalizzando i periodi; senza poi considerare la sfilza di rincari tariffari che sia abbatteranno anche sulle micro, piccole e medie imprese che già soffrono per i bassi consumi, la concorrenza dell’on line e con un’economia, in generale, che vive nell’incertezza del quadro internazionale. Non sarà un anno facile”.

Temperature miti

“Messo da parte il Natale e il veglione di fine anno, i cui risultati si sono confermati rispetto le attese, avevamo proposto di far slittare a febbraio i Saldi invernali – informa il Presidente Confesercenti di Roma e del Lazio – viste le temperature miti fino ad inizio dicembre ma la Conferenza Stato Regioni ha respinto la proposta. I Saldi interesseranno oltre 2 milioni di persone, pari a circa il 40%, hanno deciso di fare acquisti. Ci attendiamo una spesa media che varia tra le 150, per oltre il 40% e 250 euro di quelli che hanno già deciso di cogliere l’occasione per acquistare un capo di abbigliamento importante. Il resto della popolazione si orienterà in funzione dell’occasione che troverà. Oltre l’80% acquisterà in un negozio fisico delle nostre città. Si compreranno prevalentemente calzature, maglioni e felpe, per oltre il 50%. Poi l’interesse si rivolge all’intimo, gonne e/o pantaloni, magliette, canottiere, camicie per circa il 30%. I capispalla, che rappresentano una maggiore spesa, una borsa, un abito per il 20% circa; il resto si orienterà sulla biancheria, foulard, cappelli e altri accessori, cinture, pelletteria, portafogli, poco oltre il 10%. Un volume d’affari complessivo di almeno 500 milioni di euro sul nostro territorio”. I Saldi, nonostante le vendite on line e chi, violando le norme, ha già proposto le vendite scontate, restano un grande appuntamento dello shopping del settore moda.

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