venerdì, 22 Novembre, 2024
Società

Lavoro ai detenuti: Ministero della Giustizia e Cnel siglano un accordo

Il Ministero della Giustizia e il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) hanno sottoscritto un Accordo interistituzionale di collaborazione con imprese, sindacati e associazioni di volontariato per offrire percorsi di training e lavoro ai detenuti. “Un ponte tra il carcere e la società”, portando il lavoro e l’istruzione al centro di un grande progetto di inclusione sociale che veda protagonisti anche il sistema scolastico e universitario e gli enti locali. Questa è “l’occasione per trasformare gli interessi di cui i corpi intermedi sono portatori in responsabilità e virtù civiche, cioè in un valore aggiunto per la comunità, attraverso una operazione che è vantaggiosa per tutte le parti in causa”.

Utilizzo del tempo

L’intesa, siglata dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio e dal Presidente del CNEL, Renato Brunetta, promuove “una collaborazione orientata a diffondere le condizioni per un lavoro penitenziario formativo e professionalizzante, finalizzato all’utilizzo proficuo del tempo della reclusione e all’accrescimento delle competenze personali dei soggetti reclusi”, si legge nel testo dell’Accordo. La collaborazione nasce dalla considerazione che “il lavoro rappresenta uno degli elementi del trattamento penitenziario finalizzati al reinserimento sociale dei detenuti ed al conseguente abbattimento del rischio di recidiva”, come indicato nelle premesse dell’intesa. Inoltre, si prevede “l’incremento dei percorsi di formazione anche universitaria e di riqualificazione professionale a favore dei detenuti e internati”, nonché l’istituzione, al fine di monitorare il perseguimento degli obiettivi di cui all’Accordo, di “una apposita Cabina di regia – presieduta dal Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia con delega per il trattamento dei detenuti, Andrea Ostellari – la quale farà pervenire periodicamente al Ministro e al Presidente del CNEL i risultati dell’attività svolta per la preparazione e l’adozione delle conseguenti iniziative”.

Una seconda possibilità

“L’Accordo tra Ministero della Giustizia e CNEL sulla definizione di un modello innovativo per la formazione e l’accesso al mercato del lavoro delle persone detenute intende individuare soluzioni condivise ed efficaci per l’effettiva attuazione di un principio della nostra Costituzione: offrire loro una seconda possibilità di inserimento sociale e lavorativo, apportando un valore aggiunto alla comunità, anche in termini di coesione sociale e sviluppo economico. Il CNEL, unitamente al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), è l’istituzione che più di altre può rispondere a questa necessità, perché è il luogo di dialogo e di incontro tra i rappresentanti dei datori di lavoro, delle organizzazioni sindacali e del Terzo settore che svolge una fondamentale attività di volontariato e di sussidiarietà anche in tale ambito. In quella che è la casa dei corpi intermedi è, quindi, presente la sensibilità, ma soprattutto la capacità di dare una risposta concreta ed omogenea ad un’esigenza fortemente avvertita dalla società. Inoltre, la collaborazione con il Ministero della Giustizia fornirà un contributo determinante nel delineare un nuovo quadro normativo e giuridico delle misure finalizzate ad agevolare il processo di reinserimento sociale dei detenuti e in particolare, nel valutare le modifiche ormai necessarie alla cosiddetta ‘Legge Smuraglia’, atta a favorire l’attività lavorativa dei detenuti”, dichiara il Presidente del CNEL, Renato Brunetta.

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