In linea con quanto stabilito dal Piano regionale pugliese per le Politiche familiari, l’Assessorato al Welfare attuerà azioni a sostegno delle donne incinte che a causa di una particolare condizione di vulnerabilità sociale, psicologica o economica possono vedere condizionate le proprie scelte in ordine alla prosecuzione della gravidanza. Una misura concordata con l’Assessorato alla Sanità e che ha visto il fondamentale contributo del Forum delle Famiglie. In questa prima fase l’intervento sarà sperimentale e la sua attuazione è affidata agli Ambiti Territoriali Sociali di Andria, Bari, Barletta, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto e Trani. “La garanzia di un’adeguata assistenza alla gravidanza e al post partum richiede l’erogazione di servizi assistenziali integrati e multidisciplinari, che tengano conto della dimensione sia di natura medica che sociale dei bisogni rilevati. In tale contesto, risulta imprescindibile il coinvolgimento delle ASL e, in particolare, dei consultori familiari e del Forum Famiglie”, spiega l’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone. Per garantire un percorso finalizzato alla tutela della maternità è necessario che, nell’ambito del percorso nascita, la rete dei servizi che si occupano sul territorio di accoglienza e cura delle donne in gravidanza, sia in grado di favorire l’intercettazione precoce di situazioni di disagio psico-sociale e, quindi, l’attivazione di adeguati percorsi di sostegno e di cura. “Gli interventi astrattamente applicabili potranno consistere in sostegno psicologico, supporto emotivo, mediazione del conflitto intra-familiare, biblioteca solidale, sport in gravidanza, bonus per l’acquisto di prodotti per la cura e l’alimentazione del neonato. Per condividere gli strumenti operativi da utilizzare e dare il supporto gestionale agli operatori dei Consultori Familiari, è stata sviluppata la Scheda di Screening per donne in gravidanza, per individuare i contesti familiari vulnerabili con fattori di rischio per il nascituro e per la stessa donna nel post partum. In questo modo sarà possibile orientare con maggiore efficacia le successive azioni di prevenzione, promozione e tutela della salute delle donne e dei bambini”, aggiunge la direttrice di Dipartimento Welfare, Valentina Romano. Per la realizzazione di un’adeguata attività di informazione e sensibilizzazione, oltre che di sostegno e accompagnamento, potrà essere coinvolto l’associazionismo familiare, che da sempre ricopre un ruolo propulsivo nella diffusione territoriale delle politiche sociali, mettendo a disposizione dell’ente pubblico sia preziosi dati informativi sia un’importante capacità organizzativa e di intervento. Compito delle associazioni territoriali potrà, quindi, essere quello di sviluppare un piano di comunicazione che promuova sul territorio regionale interessato un efficace supporto alle azioni, attraverso adeguate iniziative di informazione.