In Italia la variante Omicron ha una prevalenza stimata al 100%, con la sotto variante BA.5 largamente predominante e una quota di ricombinanti omicron/omicron pari al 3,0%. Sono questi i risultati dell’indagine rapida condotta dall’ISS e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.
Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome italiane di selezionare dei sotto campioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica. In totale, hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni/PPAA, complessivamente 104 laboratori regionali, e il Laboratorio di Sanità Militare, per un totale di 1570 campioni.
BA.5 rimane ampiamente predominante, con una prevalenza a livello nazionale pari a 90,6% (91,5% nell’indagine precedente, dell’8 novembre 2022), con frequenze regionali/PPAA superiori all’77,3%. Stabile la numerosità dei sotto-lignaggi di BA.5 circolanti nel nostro Paese (100 vs. 112 dell’indagine precedente).
La sotto variante BA.4 continua il suo decremento, da una prevalenza pari a 1.95% a 0,3% in questa indagine. Nell’ambito dei sotto-lignaggi di BA.5, analogamente a quanto segnalato in altri Paesi, in questa indagine si evidenzia che la BQ.1. n (la cosiddetta ‘Cerberus’) è in significativo aumento e pari al 64,1% (30.7% della precedente indagine).