Nel 2022 quasi il 43% dei giovani ha ottenuto una posizione lavorativa nei settori del digitale e dell’innovazione. È questo uno dei dati che emerge dalle statistiche 2022 sugli sbocchi occupazionali dei giovani, elaborate dal Centro di Avviamento alla Carriera della John Cabot University (JCU) di Roma. Nello specifico, i dati riguardano sia gli studenti dei percorsi di laurea triennale sia i neolaureati e i giovani che hanno conseguito una laurea magistrale. Nel 2019, cioè nel periodo ante Covid, le tre maggiori aree di impiego risultavano digitale e innovazione, economia e finanza, attivismo e ricerca. Il Centro di Avviamento alla Carriera della John Cabot University organizza tre Career Fair l’anno e conta 748 aziende partner (erano 650 prima del Covid), nazionali e internazionali, a coprire tutti i settori. Durante questi appuntamenti i giovani incontrano direttamente i responsabili delle assunzioni delle imprese, potendo effettuare anche più colloqui nel corso della stessa mattinata. Nel 2022, l’86% dei giovani (quindi circa nove su dieci) ha ottenuto una posizione lavorativa nel corso dei Career Fair o al termine di un colloquio seguito a una candidatura inviata dal Centro di Avviamento alla Carriera. Prima del Covid la percentuale era del 76%, a significare una tendenza in decisa crescita. “I lavori mutano di continuo e negli anni a venire continueranno a variare con maggiore velocità. Per gli studenti risultano sempre più importanti le soft skills, cioè le competenze morbide o trasversali, che permettono un positivo adattamento ai cambiamenti inevitabili delle prospettive occupazionali”, ha spiegato Antonella Salvatore, docente di Marketing e direttrice del Centro di Avviamento alla Carriera della JCU.