venerdì, 22 Novembre, 2024
Ambiente

Fini (Cia-Agricoltori): agrofarmaci, troppe restrizioni dalla Ue. Decisione da rivedere.

“Faremo muro contro la revisione del regolamento Ue”. Levata di scudi della Cia-Agricoltori contro la norma europea che prevede una riduzione del 62% dell’uso degli agrofarmaci chimici e al -54% delle sostanze
attive candidate alla loro sostituzione nella protezione delle colture.

Protesta per le restrizioni

“Il mondo agricolo, italiano ed europeo, si unisca per impedire che si penalizzi ulteriormente la sostenibilità economica degli agricoltori che deve essere anteposta a quella ambientale”, spiega con disappunto il
presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini nel suo intervento nella riunione a Bruxelles del Copa-Cogeca. La contrarietà di Fini è totale.
“Cia dice no, con forza, a questi obiettivi di riduzione”, spiega il leader della Confederazione, “che mancano di gradualità e sono stati fissati dalla Commissione in maniera del tutto arbitraria, privilegiando il solo impatto comunicativo”.

Poca attenzione all’import

Per la Cia-Agricoltori l’Unione dovrebbe invece essere più attenta alla concorrenza di Paesi che impongono prodotti con un import che andrebbe regolato e soprattutto una verifica della qualità di ciò che poi viene
portato a tavola. “La Commissione”, osserva Fini, “dimentica gli sforzi già compiuti dal comparto agricolo che rischia di essere stritolato tra rincari e cambiamenti climatici, cibo sintetico, Nutriscore e, ora, anche nella riduzione dei prodotti fitosanitari, con l’Italia che è il primo Paese in Europa sia per superficie agricola biologica, sia per aver adottato la certificazione di qualità per la produzione integrata. E ancora, la Commissione Ue trascura anche i grossi problemi di competitività che avremo con i Paesi extra-Ue che non adotteranno gli stessi principi”.

Agrofarmaci, impegno globale

Il presidente nazionale di Cia fa poi presente: “la proposta del nuovo regolamento Ue si basa sull’intensità d’uso dei prodotti fitosanitari che, nei Paesi mediterranei è naturalmente maggiore che nel resto d’Europa per la preponderanza di colture altamente specializzate”.
Infine, da parte di Fini, “il rinnovato sostegno all’obiettivo globale di riduzione degli agrofarmaci, come già testimoniato da diversi progetti dell’organizzazione, ma anche le ribadite perplessità sull’approccio della riduzione quantitativa vincolante a livello europeo, vista la scarsa rilevanza dei dati disponibili. Più efficace,
allora”, osserva la Confederazione, “l’adozione della difesa integrata da parte degli agricoltori, con la disponibilità di agrofarmaci a basso impatto, linee guida chiare e vero supporto tecnico”.

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