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Summer forest and the road into the forest,moss on the tree

Le nostre foreste abbandonate. Sparisce la selvicultura

sabato, 7 Maggio 2022
1 minuto di lettura

Negli ultimi 50 anni la superficie forestale nazionale si è più che raddoppiata, passando da 5 a circa 12 milioni di ettari ma le attività selvicolturali si sono ridotte, con la conseguenza che quasi la metà della superficie forestale risulta abbandonata o in libera evoluzione. “Occorre promuovere il settore forestale. È un elemento strategico dell’economia circolare. Oltre un terzo del nostro territorio è coperto da boschi, superiamo la media europea e il 63,5% di questi è di proprietà privata. “Nonostante ciò, il potenziale della filiera foresta-legno nazionale non è stato ancora compreso. Dipendiamo fortemente dall’estero per l’approvvigionamento della materia prima: siamo il primo importatore europeo di legname per l’industria, il primo importatore mondiale di legna da ardere, il 4° importatore mondiale di cippato e scarti in legno”

Lo ha sottolineato Enrico Allasia, presidente della Federazione nazionale risorse boschive di Confagricoltura.   Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli è necessario agire velocemente per garantire la multifunzionalità delle foreste e coordinare le filiere dei prodotti legnosi. L’utilizzo annuale della biomassa prodotta dai boschi italiani, per fini industriali o energetici, è stimata in misura non superiore al 30-35% contro una media europea che utilizza, invece, circa il 60% di quanto ogni anno i boschi riescono a crescere. “È un controsenso – ha affermato Allasia – che nonostante l’effettiva consistenza del nostro patrimonio forestale risultiamo uno dei Paesi europei con i livelli più bassi di produzione legnosa. Soprattutto in questa situazione d’incertezza mondiale serve prendere coscienza delle potenzialità dei nostri boschi e delle nostre foreste e mettere in piedi specifiche strategie”.

Le attività connesse alla filiera del legno in Italia sono diverse e legate alle differenti fasi di lavorazione del legno: dalla produzione alla trasformazione industriale in semilavorati e prodotti; dalla commercializzazione come mobili, impieghi strutturali, carta, cartone, pasta di cellulosa, a quelle più innovative, come tessile, vernici. “Disponiamo di un notevole giacimento energetico nazionale che non sfruttiamo adeguatamente – ha concluso Allasia -. Producendo da filiere locali energia rinnovabile nazionale da biomasse (termica, elettrica, etc.) costituiremo una risorsa fondamentale per l’economia locale e nazionale”.

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