martedì, 24 Dicembre, 2024
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Presto Guterres a colloquio con Putin e Zelensky

Il conflitto in Ucraina è al cinquantanovesimo giorno e neanche per il giorno della Pasqua ortodossa sembra prevista una tregua. L’unico spiraglio è quello che si aperto nuovamente sul fronte diplomatico. Infatti, nei prossimi giorni sono programmati degli tra il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.

In particolare, Guterres martedì 26 aprile vedrà Putin e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e due giorni dopo, giovedì 28, incontrerà Zelensky e il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Si spera, dunque, che la diplomazia compia passi concreti verso la pace. Intanto, però, sul campo il conflitto prosegue. Secondo l’intelligence britannica, “nonostante l’aumento dell’attività, le forze russe non hanno ottenuto grandi progressi nelle ultime 24 ore poiché i contrattacchi ucraini continuano a ostacolare i loro sforzi”. Dopo annunci e smentite su Mariupol, ieri il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che la situazione nella città portuale del sud-est ucraino “si è normalizzata”.

Per Londra, però, nonostante Mosca abbia affermato di aver conquistato Mariupol “continuano a svolgersi pesanti combattimenti, frustrando – si legge nell’ultimo aggiornamento dell’intelligence diffuso dalla Difesa del Regno Unito – i tentativi russi di catturare la città, rallentando così ulteriormente i loro desiderati progressi nel Donbass”. Il presidente ucraino Zelensky in un video ha espresso gratitudine nei confronti dei partner che “finalmente hanno ascoltato” le richieste del Paese, perché forniscono “esattamente ciò che abbiamo chiesto”, ha detto. “Sappiamo per certo – ha continuato – che con queste armi potremo salvare le vite di migliaia di persone e saremo in grado di mostrare agli occupanti che si avvicina il giorno in cui saranno costretti a lasciare l’Ucraina”. Domani per i cristiani ortodossi sarà la domenica di Pasqua ma in Ucraina non è prevista una tregua. Ieri si è concluso il venerdì Santo, “uno dei giorni più dolorosi dell’anno per i cristiani”, ha ricordato Zelensky. “Il giorno in cui la morte – ha continuato – sembra aver vinto. Ma speriamo in una risurrezione. Crediamo – ha aggiunto – nella vittoria della vita sulla morte e preghiamo che la morte perda”.

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