Nuovo e più incalzante campanello di allarme per l’inflazione. A lanciarlo un documento della Confcommercio che analizza i dati degli ultimi mesi.
“A settembre la disoccupazione estesa si riduce e la variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto sale al 2,6%”, scrive la Confederazione,
“Oltre alle incertezze sul mercato del lavoro, preoccupa la forte crescita dell’inflazione”.
Inflazione e incertezze
L’indicatore del disagio sociale che Confcommercio diffonde mensilmente, registra un lieve calo rispetto al dato di agosto. “Il disagio passa da 16,8 a 16,7, restando però su un livello elevato rispetto alle rilevazioni precedenti”, sottolinea la ricerca della Confcommercio, “Il motivo di principale di preoccupazione è l’inflazione che è passata in pochi mesi da una situazione di stallo ad una crescita vicina al 3% che se in un primo momento era stata spinta essenzialmente dai prodotti energetici, si è poi allargata ad un paniere più ampio di beni e servizi colpendo il potere d’acquisto delle famiglie e impattando anche sull’occupazione”.
Lavoro autonomo in calo
A settembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,1%, in riduzione di un decimo di punto su agosto. “Il miglioramento dell’occupazione non coinvolge però il lavoro indipendente ed autonomo che è in continua riduzione”, scrive la Confederazione, “le incertezze che ancora caratterizzano la ripresa continuano a mantenere parte delle forze di lavoro potenziali nell’area dell’inattività: rispetto ai livelli pre-pandemia, nella fascia 15-64 anni, ci sono oltre 250 mila inattivi in più”.