Un miliardo di euro di danni. È quanto calcola la Coldiretti per l’arrivo del caldo africano che colpisce una agricoltura italiana già in gravi difficoltà per l’intensificarsi di eventi estremi. Caldo, incendi e siccità che hanno fatto salire ben oltre il miliardo il conto dei danni provocati dai cambiamenti climatici nel 2021. La Confederazione fa proprie le preoccupazioni del capo della protezione civile Fabrizio Curcio sull’arrivo della settimana più bollente dell’anno, dopo un mese di luglio che ha già fatto registrare una temperatura superiore di ben 1,4 gradi alla media in Europa sulla base dei dati del servizio Copernicus Climate Change Service.
Troppe anomalie
Secondo le statistiche si tratta del mese di luglio più caldo da quando sono iniziate le registrazioni in Europa e il terzo nel mondo. “Anomalie evidenti”, sottolinea la Coldiretti, “anche in Italia dove gli eventi estremi hanno decimato i raccolti e favorito anche l’espandersi degli incendi e l’azione dei piromani. Siamo di fronte anche in Italia”, sottolinea la Coldiretti, “alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente,
sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal maltempo al caldo africano”.
La piaga degli incendi
Dal caldo ai roghi che hanno mandato in fumo centinaia di ettari di terreno, innescato danni a catena, provocato la sparizione di oasi naturalistiche e purtroppo anche la morte di numerosi animali selvatici. “Sono incalcolabili”, osserva la Coldiretti, “i danni provocati dagli incendi che hanno distrutto decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea con alberi carbonizzati, oliveti, pascoli distrutti ed una vera strage di animali”. Il caldo porta con sé un altro grave fenomeno che va intensificandosi. Quello della carenza di pioggia e di acqua.
La crisi idrica
Settimane e mesi con una piovosità minima se non del tutto assente. “La siccità”, sottolinea ancora la Coldiretti, “rischia di far salire il conto dei danni subiti dall’agricoltura italiana nel 2021 a causa degli eventi estremi che hanno decimato le produzioni nazionali con tagli che vanno dal 5 al 10% per le previsioni di vendemmia, al 10% per il grano mentre è praticamente dimezzata la frutta nazionale con cali del 30% per
le ciliegie, del 40% per le pesche e nettarine fino al 50% per le albicocche, rispetto ad una annata normale”.
Subito la legge sul territorio
“L’agricoltura”, commenta la Coldiretti, “è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Per questo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne e nel presidio dei boschi. In tale ottica servono strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia ma anche interventi strutturali con la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo a impatto zero proposti dalla Coldiretti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel chiedere però, “di accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio, che potrebbe dotare l’Italia di uno
strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.