Infermiere prescrittore di alcuni farmaci non etici, di automedicazione e soprattutto dei presidi per gestire determinate forme di assistenza. Lo chiede la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), sulla scia del suo documento presentato in occasione dei pareri sul Pnrr, messo a punto da un advisory board di personaggi illustri del mondo sanitario, in cui a proporlo è stato Silvio Garattini, presidente del Mario Negri di Milano, per adeguare le competenze infermieristiche alle esigenze, identificare meglio il ruolo nei vari setting assistenziali anche in relazione agli standard di esiti di cura attesi sulla popolazione. Ora lo chiedono le associazioni dei diretti interessati, dei cittadini pazienti, che hanno scritto per questo al ministro della Salute Roberto Speranza, ai sottosegretari alla Salute e al direttore generale della programmazione del ministro.
“Cambiare rotta sugli interventi terapeutici grazie all’ampliamento delle competenze, a partire dalla possibilità di prescrivere alcune classi di farmaci e presidi che rientrano nella loro sfera di conoscenza e competenza, appare un percorso inevitabile”, sottolinea la presidente della Fnopi Barbara Mangiacavalli.
“Ma anche – aggiunge – sugli interventi assistenziali, definendo la piena ed esclusiva funzione di cura e non di supplenza delle altre professioni sanitarie, e superando la frammentazione e la disomogeneità dei modelli regionali”.