venerdì, 26 Aprile, 2024
Lavoro

Licenziamenti e reddito di cittadinanza, contrasti nel Governo

Tra caldo afoso e assaggio di vacanze, l’euforia per l’Italia negli Europei di calcio, i temi del lavoro e ammortizzatori sociali sono alle prese con tensioni pronte ad esplodere. I sindacati per il 26 giugno prevedono manifestazioni per dire stop ai licenziamenti – previsti per fine giugno – e dire si ad una proroga per l’autunno.

Confindustria aspetta il Governo al varco perché ritiene il proseguo del blocco un danno ingente alle imprese. In più per gli industriali il tema non ha nessun risvolto di drammaticità, perché le imprese hanno bisogno di personale che non trovano.

La notizia del giorno però è l’orientamento del Governo a rifinanziare il Reddito di cittadinanza con due miliardi. A riproporre la misura cara sl M5S a parte del Pd e a Lei, e avversara dagli industriali, è l’impennata di nuovo poveri salita a 5,6 milioni di persone in gravi difficoltà. In altri versi altre due milioni di famiglie povere. Le proposte di modifica ci sono, come ad esempio i percettori di Rdc devono accettare un lavoro,ma per ora, eventuali cambiamenti, sono solo in discussione.

Altro problema è il rifinanziamento del Reddito di emergenza, che interessa più di 1 milione di persone, con il decreto Sostegni bis, di è previsto di assegnare altre 4 mensilità, fino a settembre, con domande da presentare entro il 31 luglio. Poi si vedrà, se la misura sarà rifinanziare.

Un via libera invece arriverà al Reddito di cittadinanza, con oltre due miliardi per il 2021-22, secondo gli analisti finanziari di Confindustria c’è l’idea di mantenere la misura fino al 2029 che porterebbe “l’asticella delle risorse” necessarie a 40 miliardi. Progetto che trova profondi dissensi anche all’interno della maggioranza di Governo.

Matteo Salvini e tutta la Lega hanno chiesto modifiche: “Così com’è il Rdc è un disincentivo al lavoro”, sottolinea il leader del Carroccio. La polemica è nota, per il centrodestra si tratta di una misura che non agevola il lavoro. Il conto alla rovescia è comunque iniziato. Tra pochi giorni una soluzione, un compromesso, dovrà essere trovato su licenziamenti, Rdc e Rde. Poi toccherà alle riforme degli ammortizzatori sociali e delle pensioni.

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