sabato, 20 Aprile, 2024
Economia

Vendemmia, 2019 ottima annata. Prosecco raccolta in ritardo

Unire forze e competenze in difesa del vino, degli agricoltori e di una eccellenza italiana. Con l’arrivo della vendemmia 2019 ci sono due buone notizie per il settore vitivinicolo: l’uva è di grande qualità, ed ora c’è un patto tra enti e associazioni a tutela di produttori e vigneti. L’incontro che servirà a monitorare la raccolte delle uve è tutta la filiera produttiva, è previsto per mercoledì 4 settembre nella sede del Ministero delle politiche, agricole, ambientali e forestali e del turismo, presenti l’Unione italiana vini, Assoenologi e Ismea.

Sarà la prima volta di un faccia a faccia considerato importante per mettere a punto un quadro completo e dettagliato relativamente alle previsioni vendemmiali, “che ogni anno”, fa presente l’Unione italiana vini, “rappresentano un momento cruciale per il mondo vitivinicolo, in grado di delineare con buona precisione l’andamento produttivo del vigneto Italia, fornendo alle imprese italiane dati fondamentali utili nel definire politiche e azioni da mettere in campo”. Tutti sono d’accordo che sara una partnership “eccellente”, in quanto è possibile confrontare dati e ricerche e sarà inaugurata in sinergia il monitoraggio della vendemmia.

Gli auspici dall’annata 2019 sono ottimi, ci si aspetta un quantitativo in diminuzione a fronte dello scorso anno, ma di buona qualità. Il Centro studi di Confagricoltura parla di un calo medio della produzione del 6%, sottolineando che i numeri del 2018 erano comunque riferiti ad un’annata particolarmente abbondante.

Ottima la qualità delle uve “grazie ad una primavera fredda e piovosa e un inizio estate caldo e secco”, fa sapere la Confagricoltura nazionale, “sono previsti quantitativi ridotti in quasi tutte le regioni d’Italia, soprattutto in Friuli Venezia Giulia (-20%), in Umbria (-13%), in Veneto e in Campania (-12%) e in Trentino Alto Adige (-11%). Vanno in controtendenza il Lazio (+16%), il Molise (+10%) e la Calabria (+9%). Confagricoltura si è anche prodigata nel fare una mappa in tempo reale delle diverse aree d’Italia. Quindi al Nord, in: Emilia Romagna si registra quest’anno un ritardo di maturazione di almeno sette-dieci giorni. Silvia Manzoni, presidente della sezione vitivinicola della Confagricoltura regionale, spiega: “La produzione regionale di uve è stimata mediamente in calo del 10-15% circa rispetto al quantitativo record 2018 pari a 1 milione di tonnellate, seppur con sostanziali disparità tra i differenti areali talora condizionati da eventi meteorologici estremi. La qualità però si preannuncia ottima, con acini sani e viti in equilibrio. Preoccupa l’incognita delle quotazioni del vino dopo la grave flessione registrata nell’ultimo anno (-40%), anche perché il mercato vive una fase stagnante”.

I dati dell’organizzazione agricola per quanto riguarda le province di Forlì-Cesena e Rimini parlano di una raccolta di Trebbiano inferiore del 10-15% rispetto all’annata precedente; uve precoci e Sangiovese nella media. Si profila una vendemmia magra in gran parte del territorio modenese e reggiano: -20%. Sono soprattutto i Lambruschi – in testa il vitigno Salamino -, a scontare maggiormente le pazzie del clima con un inverno poco piovoso e una primavera con bruschi sbalzi termici, forti piogge e grandinate sparse a macchia di leopardo.

In Lombardia l’annata si annuncia di qualità, ma con il 20% in meno di quantità. “Non dobbiamo inseguire la quantità, ma la qualità, il nostro primo obiettivo deve essere posizionare più in alto la nostra bottiglia per prezzo, grazie al valore del prodotto”. Così l’assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi all’avvio della vendemmia in Oltrepò Pavese alla Tenuta Mazzolino di Corvino San Quirico.

Elevata qualità anche per la vendemmia 2019 nel Veneto sebbene sia in calo rispetto ai record dello scorso anno, uno scenario che si ripete appunto in altre regioni vitivinicole italiane. È questo lo spaccato previsionale dell’imminente vendemmia presentato a Legnaro in occasione del 45° Focus organizzato da Veneto Agricoltura e Regione, con Avepa, Arpav e Crea-Ve alla vigilia della vendemmia, che nel Veneto partirà con i Pinot e lo Chardonnay, mentre è iniziata la raccolta delle uve di Pinot Grigio per base spumante.

“Viticoltori e cantine devono porre la massima attenzione ai disciplinari”, ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, “altrimenti si corre il rischio di assistere a scene di super produzioni già viste in passato con relative riduzioni dei prezzi delle uve”. Pan ha ribadito, inoltre, la necessità che “il mondo vitivinicolo rispetti sempre più i principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.

Alberto Negro, commissario di Veneto Agricoltura, ha ricordato come “la superficie del vigneto biologico, non solo nel Veneto, stia lentamente ma costantemente crescendo, a conferma che questa tipologia di prodotto è ormai diffusamente richiesta dal mercato per ragioni di ordine sia qualitativo che ambientale”.

Tornando alle previsioni di vendemmia, nel Veneto quest’anno la produzione di uva dovrebbe ridursi mediamente del -15% rispetto alla produzione record del 2018, con punte anche ben maggiori in alcune aree. Complessivamente, la produzione dovrebbe raggiungere i 12,8 milioni di quintali di uva.

La situazione in Centro Italia

Segno più per la vendemmia in Toscana. La Confagricoltura regionale stima una crescita nella produzione tra il 3 e il 5%, le previsioni parlano di una produzione pari a 2,2milioni di ettolitri. Si preannuncia un’annata ottima e una novità: il 10% in più per le produzioni dei vini rosati, bene anche gli spumanti.

Francesco Colpizzi, presidente della federazione Vitivinicoltura di Confagricoltura Toscana spiega: “Le piogge si sono rilevate salutari per lo sviluppo del ciclo di maturazione delle uve. Abbiamo iniziato con la raccolta delle uve a bacca bianca precoci, come Chardonnay e Sauvignon, e anche con le rosse per la produzione della base spumante e dei vini rosati. Per quanto riguarda la produzione dei grandi vini rossi toscani bisognerà attendere ancora”. Per quanto riguarda i prezzi,”il livello si mantiene pressoché stabile e rileviamo che alcune denominazioni hanno ritenuto opportuno fare delle politiche di contenimento della produzione”.

 Sud

Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia parla di una vendemmia che inizia con un ritardo medio di otto-dieci giorni rispetto allo scorso anno, con condizioni che variano poco da provincia a provincia e che lasciano prevedere un raccolto inferiore in termini quantitativi ma di ottima qualità. “Il nostro principio è che è preferibile fare un buon vino che produrre troppo a scapito della qualità”, ha sottolineato Rallo spiegando che “una primavera fredda e piovosa su tutta la Sicilia ha fatto slittare il momento in cui i 7.500 viticoltori della denominazione Doc Sicilia – con oltre 20mila ettari di vigneti rivendicati – hanno iniziato la raccolta delle uve” dove la vendemmia ha avuto inizio da alcuni giorni. In Puglia la raccolta dei grappoli bianchi di uve di Chardonnay e basi spumante, partita con circa dieci giorni di ritardo, si stima sarà tra i 9 e i 10 milioni di ettolitri, con quantità dunque nella media e qualità ottima. Sono i dati diffusi dalla Coldiretti regionale, in occasione dei primi grappoli d’uva raccolti a Sava in provincia di Taranto nell’azienda agricola Masseria Nuova di Alfonso Cavallo.

La mappa provincia per provincia conferma l’annata vendemmiale positiva nella norma, con una produzione in calo del 15% rispetto al 2018 in Valle d’Itria per l’andamento climatico anomalo, stima Coldiretti Puglia, in provincia di Foggia risulta nella norma, in Salento nell’area del Negroamaro si stima un calo del 15% a causa del clima pazzo e degli sbalzi termici, fino al lieve calo nelle province di Bari e Bat che non dovrebbe superare il 5%. Infine uno sguardo alla eccellenze delle eccellenze, almeno per il record di vendite e di preferenze del mercato, ossia al principe “Prosecco”. In Veneto e a Verona il raccolto dell’uva si preannuncia di buona qualità. Vi sarà un calo nella quantità, dopo la eccezionale annata 2018. Mentre l’uva è in ottimo stato.

A dirlo sono i tecnici del Trittico Vitivinicolo, coordinato da Regione e Veneto Agricoltura con Avepa, Crea-Ve, Consorzi di Tutela

Quanto ai tempi di raccolta delle uve, nel Veneto rimane confermato in circa 7-10 giorni il ritardo della vendemmia 2019 rispetto allo scorso anno.

In pratica, la raccolta delle uve base spumante (Chardonnay, Pinot) è già iniziata, mentre l’avvio della vendemmia vera e propria è previsto per gli ultimi giorni di agosto-primi di settembre (Pinot Grigio).

Per la raccolta delle uve Glera (Prosecco) bisognerà attendere il 12/15 settembre. Come pure per il Merlot; per la uva Garganega e la uva Durella il 20 settembre.

I tecnici del Trittico Vitivinicolo, coordinato da Regione e Veneto Agricoltura con Avepa, Crea-Ve, Consorzi di Tutela, stanno monitorando il vigneto in vista dell’incontro a Legnaro (Padova) il prossimo 27 agosto.

Da una prima analisi risulta che l’uva si presenta ovunque sana. Questo nonostante un andamento climatico altalenante caratterizzato da un maggio freddo e piovoso, che tra l’altro ha creato forti preoccupazioni tra i viticoltori.

E nonostante un bimestre successivo (giugno e luglio) con lunghe ondate di calore e scarse precipitazioni.

Inoltre non sono segnalati problemi di peronospora. Vi sono solo limitati attacchi di oidio a macchia di leopardo e la presenza di scottature da sole nelle uve più sensibili, quale per esempio la Glera.

Si stanno però registrando i primi segnali di inizio maturazione dell’uva per i vitigni Pinot Grigio, Pinot Nero e Merlot.

Sotto il profilo quantitativo l’annata viene annunciata “buona”. E comunque, si ricorda, nei parametri dei disciplinari.

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