giovedì, 18 Aprile, 2024
Politica

Vertice Regioni-Governo. Riaperture graduali?

A farsi avanti sono le Regioni che chiederanno nelle prossime ore al premier Draghi di prevedere delle aperture. L’attesa del 20 aprile, appare troppo lunga e si cercherà di capire se sarà possibile accorciare i tempi. Se non ci saranno le opportunità si dovrà discutere di come dare il via libera alle riaperture previste per il dopo 20 aprile. Se ci saranno spiragli allora toccherà alla Cabina di regia procedere.

Su questa ipotesi si basa il prossimo intervento della Cabina di regia del Governo – data e ora non sono state ancora fissate – per valutare la programmazione di possibili riaperture di alcune attività, sulla base di un’eventuale miglioramento dei dati epidemiologici. Il provvedimento, secondo quanto si apprende da fonti di Governo, dovrebbe essere contenuto in una delibera che dovrebbe essere approvata in Consiglio dei Ministri. La situazione non è tranquilla, dopo le proteste di martedì a Roma e in Campania, si cerca di capire quali possibilità ci sono per rivedere le regole, per chi è chiuso o costretto a stretti vincoli in zona rossa e zona arancione, potrebbero cambiare parzialmente. “Riaprire è auspicabile ma le decisioni si prendono in base ai dati”, è la linea di Draghi.

 

ATTESA PER LE DECISIONI

Per ora con molta cautela si sono riaperte le scuole fino alla prima media e a stabilire che fino al 30 aprile esisteranno solo zona rossa e zona arancione, prevede che ogni valutazione – e quindi un eventuale allentamento di divieti e restrizioni – sia legato all’andamento dei contagi e al numero dei vaccini somministrati. Il ritmo delle vaccinazioni appare lo spartiacque “in ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili” e su queste basi potrebbero arrivare dal Consiglio dei ministri “determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento”. L’imminente incontro del premier Draghi, con le Regioni porterà ad un chiarimento, sulla possibilità delle riaperture in base alle attività commerciali. A farsi portavoce delle richieste delle Regioni il presidente della Basilicata, Vito Bardi.

“Ne abbiamo già parlato: chiediamo di valutare la possibilità di consentire la riapertura a quelle attività ora chiuse nelle zone rosse e arancioni. E’ quello che si diceva già da tempo. C’è un orientamento per cercare di aprire le attività commerciali che stanno risentendo di questo grosso problema: è una crisi sanitaria che però, chiaramente, comporta gravi problemi economici”. Il tutto ruota attorno ai dati elaborati settimanalmente dall’Iss, Dg Prevenzione e Regioni che verrà valutata la situazione sulla diffusione del contagio e sulle misure e i tempi necessari.

 

LE REGOLE A SECONDA DEI COLORI

Le regole attualmente in zona rossa e arancione per le attività sono restrittive e potrebbero rimanere anche tali. Quindi pur considerando un allentamento rimangono sospese le attività di servizi di ristorazione all’interno dei locali (tra cui pub, bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie). Fino alle 22 è consentita la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Nessuna restrizione per la ristorazione con consegna a domicilio. Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici ATECO 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) l’asporto è consentito fino alle ore 18.

L’ipotesi è di far riaprire le regioni sulla base dei dati si trovano in fascia gialla e quindi seguendo le regole già previste. In deroga al decreto in vigore che lascia tutta Italia in fascia arancione e rossa fino al 30 aprile si potranno rivalutare le aperture. Potrebbero aprire bar e ristoranti a pranzo, valutando se concedere di farli rimanere aperti fino alle 18 oppure anticipare l’orario per evitare gli aperitivi .Attualmente restano chiusi fino al 30 aprile palestre e piscine. In zona arancione è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. E’ consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base. E’ interdetto l’uso di spogliatoi interni nei circoli. In zona rossa sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Vietato lo svolgimento degli sport di contatto.

Per Cinema e teatri c’è attesa. Erano state fissate delle regole ma l’andamento dei contagi non aveva consentito le riaperture, adesso si torna a riesaminare la possibilità di aperture.

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