mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Il Cittadino

Prepotentemente ambiente

Mentre tutto sembra essere sospeso dalla coda velenosa del Covid-19 – percepita in misura maggiore del reale per il suo investire la scuola, quindi ogni singola famiglia – prepotentemente irrompe in questo autunno 2020 la questione ambientale.

È come se la pandemia avesse fatto comprendere l’esistenza di limiti al super uomo del 2020. Quindi non più l’uomo che controlla il caldo e il freddo, che si era illuso di non potere essere fermato da nulla, che dominava sulla natura, ma un uomo che si è dimostrato inesorabilmente indifeso e vulnerabile.

I mesi della segregazione forzata in casa sono serviti a farci riflettere su questi limiti. Ma anche a farci constatare alcuni benefici dalla forzosa inattività umana sull’ambiente.

La questione ambientale irrompe innanzitutto con un decreto legislativo, il n. 116 del settembre 2020, di recepimento ed attuazione di due delle quattro direttive UE del “pacchetto economia circolare”: attuazione delle direttive (nn. 851 e 852 del 2018) relative ai rifiuti e agli imballaggi.

In buona sostanza il decreto legislativo ha modificato direttamente la parte del Testo Unico Ambientale (d.lgs. 152/2006) dedicata alle norme generali sui rifiuti e imballaggi.

Si tratta di un ulteriore passo verso la c.d. “economia circolare”: che significa, semplicemente, un modello economico organizzato per il riutilizzo dei materiali in successivi cicli produttivi, con la riduzione massima degli sprechi.

Principio chiaro, attuato con norme molto tecniche e complesse per poterne parlare diffusamente nel limitato spazio di questa rubrica: dove annoterei soltanto che la nuova legislazione – che alla lunga, muterà le nostre abitudini – oltre a regolare molteplici aspetti della materia, persegue l’obiettivo di limitare la produzione di rifiuti.

Perché il rifiuto – se non riciclabile e se non correttamente smaltito – è ciò che più inquina. Rifiuto che, in quanto tale, trattato come cosa senza valore e non come oggetto fatto di materie prime, costituisce ciò che è più complicato riciclare (il contributo della “differenziata” sotto questo profilo è minimo), ciò che deve essere evitato: non farlo significa anche alimentare la criminalità: ma questo è un problema diverso e più grave.

La soluzione civica, ciò a cui si dovrebbe civilmente tendere, è superamento del rifiuto, soluzione ancora utopistica, ma non irrealizzabile: basti pensare che il rifiuto è un bene alla fine del suo ciclo vitale e che la materia prima di cui è composto non muta di natura.

Il rifiuto, poi, è determinato anche dal proprietario del bene: chi ha maggiore agiatezza economica si libererà di un bene “vecchio”, trasformandolo in rifiuto, prima di quanto farà una persona meno ricca. Rifiuto è ciò che smette di essere utile, che viene per l’appunto “rifiutato”, quindi gettato nella pattumiera.

La ricerca dell’equilibrio tra la smodata produzione di rifiuti e la salvezza e conferimento della materia prima ricavata dai beni dismessi sarà la scommessa del decennio.

Di ambiente se ne parlerà diffusamente dal 9 ottobre 2020 nei tre giorni di St. Vincent, organizzati dalla Fondazione “Fiorentino Sullo”, col patrocinio di questa testata.

“La politica cristiana, dal bianco al verde” questo il tema del convegno, che propone  l’alleanza tra cattolici ed ecologisti: una soluzione quasi ovvia, perché la tutela ed il rispetto della natura è uno dei precetti fondamentali del cristianesimo.

La partecipazione a questo convegno di alcuni dei protagonisti assoluti del panorama politico, che avranno la possibilità di un confronto aperto sia con politici – di varie estrazioni partitiche –  impegnati nella difesa dell’ambiente, sia con tecnici del settore, garantisce che da esso verrà fuori una indicazione per il futuro, della quale si terrà conto.

Corollario di tutto – e forse occasione di una sintesi di questo formidabile autunno – sarà, infine, l’appuntamento dal 3 al 6 novembre a Rimini, per la 24ª edizione di Ecomondo.

Tradizionalmente protagonisti della rassegna saranno il Ministero dell’Ambiente, l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali ed altre importanti istituzioni ambientali, con un nutrito programma di conferenze ed incontri.

L’interesse e la curiosità del pubblico saranno però sollecitate soprattutto dagli espositori di tecnologia per il trattamento dei rifiuti e per le soluzioni originali per l’ambiente.

Si tratta spesso di soluzioni veramente innovative ed efficaci: la legge e l’amministrazione non devono rincorrerle, ma non devono neppure costituire un freno ad una tecnologia per l’ambiente che procede più veloce.

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