venerdì, 19 Aprile, 2024
Politica

Abitudini e organizzazione della vita delle persone in tempo di pandemia

Cambiano le abitudini e l’organizzazione della vita delle persone in tempo di pandemia, cambia l’Europa nelle sue alleanze e nei suoi propositi economici e politici, sembra cambiare anche una parte del centro destra, più disponibile ad un rapporto con le altre forze politiche, (almeno così si dice) pur di fare il bene degli italiani: gli unici che sembrano non cambiare, sarebbero i cattolici che ambiscono (a parole) a riportarsi in politica. Infatti sono lì a gruppi, impunemente sparpagliati, a organizzare supposte costituenti pur di tentare di utilizzare quei pochi brandelli di insediamenti sociali e politici, eredi di una stagione mai più rispettata, almeno nella sua filosofia di fondo di unità, che tanto bene ha fatto al paese. Il movente è sempre lo stesso: si costruisce un piccolo vascello, anche se a malapena tiene il mare, pur essere assoldati da una ‘Armada’ che ha bisogno di annoverare nella sua forza anche quella bandiera: lo scambio prevede qualche momentaneo utile per la piccola ciurma.

Ma possibile che ancora non si comprenda che questa triste storia degli ultimi 5 lustri, al servizio ora di questo ora di quel schieramento, ha prodotto danni rilevantissimi alla storia ed al potenziale ideale e politico del mondo cattolico? Non si comprende che così si boicotta oggettivamente ogni aggregazione che possa mirare alla costituzione di una forza politica centrale (che non potrà mai nascere senza una base di garanzia di tutti i cattolici) che possa debellare il populismo, la deriva dell’attacco alle tradizioni e principi cristiani, la gestione non responsabile della economia, l’euroscetticismo?

Dunque assistiamo ancora a tentativi di iniziative solitarie e velleitarie, sempre con il solito cliché: in nome di una pretesa purezza di impostazione politica, di una supposta esigenza etica e morale, di salvaguardia di una realtà vecchia che si proclama nuova, e quant’altro possa servire per mascherare i propri propositi.

Ma in definitiva sono solo piccole foglie di fico che non riusciranno mai a nascondere la vistosità di una volontaria sottomissione alla minorità, a favore dello sciagurato equilibrio politico egemone. Ma l’assetto politico egemone attuale mortifica la nostra cultura ed il nostro orizzonte ideale, sostenuto come è da uno schieramento di centro destra animato in prevalenza da populisti e nemici dell’Europa, e dal centrosinistra riconfigurato con il M5S che ormai da lungo tempo ha trovato la sua nuova natura e la ragione di esistenza, nell’attacco alle tradizioni ed alla identità antropologica. In questo scenario chiaro anche ai ciechi ed ai sordi, dove credono di andare i cattolici? Non potranno che continuare a fallire, privi di una loro unità, impossibilitati a ricomprendere i filoni principali del popolarismo, di quello democratico liberale, di quello cristiano sociale, che hanno costituito il presupposto più solido per le gloriose esperienze passate.

Come non ricordare che alla base della diaspora avvenuta agli albori della II Repubblica, c’è proprio la separazione di queste principali componenti presenti nel mondo dei cattolici in politica? Ecco perché non può esserci nulla più importante della ricomposizione del nostro mondo, che giustifichi nuove iniziative che prescindano dall’unità. La stessa autonomia, assolutamente essenziale per un progetto vittorioso, richiede presupposti assolutamente trasparenti. Essi sono: la natura radicalmente democratica del soggetto nascente ovviamente aperto a tutti; l’astinenza alla partecipazione nelle competizioni elettorali, escluse quelle comunali, almeno finché il soggetto non avrà una solida sua autoconsistenza; un piano di grande intervento di formazione sociale e politica per nostri giovani; la ricomposizione della rete dei capisaldi della sussidiarietà.

Dunque, per un grande progetto di soggetto ‘Centrale’ che riequilibri la confusione attuale in politica, alternativo allo status quo dell’attuale condizione misera del paese, occorre unità, generosità e fraternità.

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