Una previsione non è la realtà, ma i numeri non scherzano e dicono che il Sud rischia molto da una crisi economica i cui effetti si acuiranno in autunno.
“Le allarmanti previsioni della Svimez arrivano in tempo per intervenire e contenere gli effetti devastanti che la crisi sta avendo su un Sud che ancora non ha recuperato la crisi del 2008 e che in questi anni ha visto migrare i suoi giovani”. È quanto afferma, con quel sentimento di allarme, il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, commentando le previsioni della Svimez che parlano di una drastica caduta occupazionale. “Il Sud non può permettersi un ulteriore calo di occupazione, che la stima Svimez ci dice di 380 mila occupati in meno, arrivando così ad un tasso di occupazione del solo 42,2 %. Sappiamo e viene confermato dagli analisti che più lenta è la capacità di ripresa, più occorre, quindi, intervenire rapidamente con efficacia”. Su questo tema la Cisl si mostra fiduciosa, nel senso che si auspica che le iniziative del governo portino dei risultati,ma bisogna concretizzarle.
“Il Programma Nazionale di riforma, da poco pubblicato da parte del Governo, fa un passo avanti”, scrive la Cisl, “assumendo il Piano Sud 2030, tuttavia non attua, in termini di risorse quanto il Piano sud2030 dichiara ovvero una distribuzione delle risorse ordinarie per investimenti adeguata alla popolazione presente nel Sud (regola del 34 %)”.
Per la Cisl la scelta di equità è la base economica necessaria affinché gli investimenti per le infrastrutture di collegamento principali e secondarie, i servizi alle persone, soprattutto scuola e sanità, gli investimenti per le imprese, ricevano un potente impulso tale da rafforzare la resilienza e rilanciare l’area meridionale. “Soltanto questi investimenti”, fa presente la Cisl, “possono far si che i fondi aggiuntivi per lo sviluppo, nazionali ed europei, raggiungano il loro scopo. Occorre inoltre ricordare che nel PNR non vi è, al momento, alcun accenno alla fiscalità di vantaggio per il lavoro nel Sud preannunciata in occasione degli Stati Generali”.
Altro tema è il fisco. La Cisl ricorda che la fiscalità è una leva importante per mantenere l’occupazione ed attrarre investimenti riducendo il costo del lavoro. Ma occorre, quindi, “non abbassare la guardia su una strategia di sviluppo per il meridione, tratteggiando immediatamente credibili traiettorie di breve e medio periodo utili ad invertire i preoccupanti indicatori”, “Attendiamo”, conclude la Cisl, “quindi, un più puntuale confronto con il Governo sul Pnr ed il piano sud che definisca le modalità per attuare gli interventi previsti nel Piano Sud”.