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Riforma della PA: Zangrillo punta su merito e risorse per il rinnovo dei contratti
ROMA (LaDiscussione) – Il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, in un’intervista al Corriere della Sera, ha illustrato le misure per modernizzare la PA, partendo dalla valorizzazione del personale. “Dal 2022 abbiamo avviato un cambiamento che passa anche dalla gestione delle persone e dalla crescita professionale. Finora il merito è stato ignorato: il 98% dei dirigenti risultava eccellente nelle valutazioni annuali, seguendo la logica degli aumenti indiscriminati. Con il ddl merito vogliamo cambiare approccio”, ha dichiarato.
Valutazione basata su obiettivi e comportamenti
Zangrillo ha spiegato che il nuovo sistema prevede l’assegnazione di obiettivi e la valutazione delle performance, considerando non solo i risultati professionali ma anche il comportamento organizzativo, il lavoro di squadra e le capacità di leadership. “Alziamo l’asticella: le eccellenze non potranno superare il 30%, per spingere i valutatori a premiare solo i migliori”, ha aggiunto.
Risorse senza precedenti per i contratti pubblici
Sui rinnovi contrattuali, il ministro ha sottolineato l’impegno del governo: “In due leggi di Bilancio sono stati stanziati 20 miliardi per i periodi 2022-2024 e 2025-2027, con altri 10 previsti per il 2028-2030. Mai erano state allocate così tante risorse insieme, per garantire continuità”.
Critiche a Cgil e Uil: “Rifiuto politico?”
Zangrillo ha espresso perplessità sulla posizione di Cgil e Uil: “Mi sembra un no dettato dalla politica. Nel 2016, con un governo di centrosinistra, accettarono aumenti del 3-4% nonostante un’inflazione al 12%. Oggi rifiutano medie del 6-7%. Se approvassimo subito i rinnovi 2022-2024, potremmo negoziare quelli 2025-2027, che prevedono ulteriori aumenti del 7%”.
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