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Aumentano gli arretrati nei tribunali di Venezia, Trieste e L’Aquila nonostante il calo nazionale
Nonostante il calo medio del 24% dei procedimenti civili pendenti nelle Corti d’Appello italiane tra il 2021 e il 2024, alcuni tribunali registrano un aumento preoccupante dell’arretrato. In particolare, Venezia (+159%), Trieste (+73,7%) e L’Aquila (+48,5%) si distinguono per la crescita delle cause civili in attesa di giudizio.
La tendenza generale è positiva, ma persistono disparità territoriali
Su 140 tribunali analizzati dall’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa, solo 17 hanno visto un incremento dei procedimenti, mentre 123 hanno ridotto l’arretrato. Le diminuzioni più significative si registrano a Palmi (-45,6%), Arezzo (-44,2%), Barcellona Pozzo di Gotto (-43,9%), Lodi (-42,9%), Rovigo (-41,4%), Foggia (-41,4%) e Larino (-40,8%).
Antonello Martinez, presidente dell’Associazione, sottolinea: “I dati confermano una riduzione generale dei procedimenti civili, in linea con il trend dell’ultimo decennio. Tuttavia, le differenze tra tribunali richiedono interventi mirati per garantire uniformità e tempi più omogenei”.
Roma, Napoli e Milano guidano la classifica per arretrato
Roma rimane al primo posto per numero di cause civili pendenti, nonostante un calo del 22,1% (da 117.253 casi nel 2021 a 91.368 nel 2024). Napoli segue con una riduzione del 13,7% (da 66.639 a 57.541 casi), mentre Milano registra un lieve -1,5% (da 48.093 a 47.363 casi). Complessivamente, i Tribunali Ordinari hanno ridotto l’arretrato del 13,3%, passando da 1.361.137 a 1.180.566 casi.
Miglioramenti nelle Corti d’Appello, ma Trento fa eccezione
Nelle Corti d’Appello, su 29 sedi solo 5 hanno registrato un aumento dei procedimenti. Trento spicca con un +26%, seguito da Torino (+6,8%), Campobasso (+6,6%), Catanzaro (+1,9%) e Cagliari (+0,8%). Le altre 24 Corti hanno ridotto l’arretrato, con Ancona in testa (-48,2%) e Bolzano fanalino di coda (-5,9%).
Roma mantiene il primato anche nelle Corti d’Appello, con un calo del 27,3% (da 43.455 a 31.580 casi). Napoli (-18,6%) e Palermo (-7,1%) completano la classifica delle sedi più cariche di lavoro. Questi tre distretti restano i più critici a livello nazionale.
Martinez conclude: “La riduzione complessiva è incoraggiante, ma serve continuità negli interventi per ottimizzare l’efficienza del sistema giudiziario”.
nelle Corti d’Appello, rappresenta un segnale incoraggiante che merita di essere consolidato – osserva Antonello Martinez -. I dati mostrano però che i grandi distretti continuano a sostenere un carico rilevante, segno che restano criticità da affrontare. Per questo è essenziale proseguire con interventi strutturali e investimenti mirati, affinchè i miglioramenti non restino isolati ma diventino parte di un sistema giudiziario più efficiente e omogeneo. In un Paese in cui la giustizia civile incide sulla competitività e sulla fiducia degli operatori economici, garantire un accesso uniforme e tempestivo è una priorità se vogliamo contribuire concretamente alla crescita dell’Italia”. – News in collaborazione con l’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa ––
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