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Italia e marittimi: Messina chiede interventi urgenti per il settore navale
ROMA (LaDiscussione) – Stefano Messina, Presidente di Assarmatori, ha presentato un documento dettagliato al Governo e al Parlamento, chiedendo un cambio di rotta nelle politiche marittime italiane ed europee. L’occasione è stata l’Annual Meeting 2025, tenutosi a Roma con la partecipazione di importanti esponenti politici, tra cui il Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani e i ministri Adolfo Urso, Nello Musumeci, Orazio Schillaci e Edoardo Rixi.
Superare le disparità e sostenere la flotta italiana
Messina ha sottolineato l’urgenza di correggere una distorsione del sistema: oggi l’Italia sostiene economicamente i marittimi extracomunitari impiegati nei servizi internazionali, ma non quelli italiani che lavorano sulle navi di corto raggio. Inoltre, ha chiesto un intervento statale per rinnovare e ringiovanire la flotta dei traghetti, un settore che non può contare solo su finanziamenti privati.
Critiche all’ETS e ai fondi mal utilizzati
Il Presidente di Assarmatori ha smascherato quello che definisce “la favoletta dell’ETS”, il prelievo ecologico su merci e passeggeri che avrebbe dovuto finanziare innovazione e sicurezza nel settore marittimo. “Non è così”, ha affermato Messina, rivelando che il 50% di questi fondi viene invece usato per ridurre il debito pubblico. “Queste risorse devono tornare al settore che le ha generate”, ha insistito, chiedendo un impegno concreto dello Stato per il rinnovo della flotta.
Rilancio della cantieristica europea
Messina ha anche affrontato il tema della cantieristica, tornato di attualità a causa delle tensioni commerciali globali. Ha criticato l’approccio protezionistico di alcuni Paesi europei, che rischia di danneggiare la competitività. “Serve una strategia che promuova attivamente i cantieri europei, senza chiudersi in logiche protezionistiche”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di un’offerta alternativa al monopolio asiatico.
Un appello per politiche più coerenti
Concludendo, Messina ha evidenziato le contraddizioni delle politiche comunitarie, che spesso ostacolano gli obiettivi che dovrebbero perseguire. Gli armatori, ha assicurato, sono pronti a fare la loro parte, ma chiedono un sostegno chiaro e mirato da parte delle istituzioni.
la cantieristica europea in segmenti dove ha perso leadership e competenze. Tuttavia, questo obiettivo non può essere perseguito attraverso mere politiche protezionistiche. Occorre ridisegnare, in coerenza con il mercato, un regime di Aiuti di Stato a favore dei cantieri europei”.Messina ha quindi acceso i riflettori sull’urgenza di una massiccia opera di sburocratizzazione dell’ordinamento della navigazione e di digitalizzazione, fattori che rilancerebbero la competitività di una bandiera italiana che invece continua a perdere tonnellaggio a causa del flagging out verso bandiere di altri Stati, anche comunitari, che offrono tempi ridotti e procedure semplificate.Il Presidente dell’associazione armatoriale si è quindi concentrato sul tema del lavoro marittimo. “E’ mai possibile – la provocazione di Messina – che il nostro Paese sostenga economicamente i marittimi extracomunitari nei servizi internazionali e di crociera e non i marittimi, quasi tutti se non tutti italiani, che lavorano sulle navi impiegate nei servizi di corto raggio e in particolare nei collegamenti con le isole che assicurano la continuità territoriale? E’ forse questa la r
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