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Eastwest: trasferire conoscenza per guidare le imprese nei mercati globali
“Trasferiamo conoscenza per consolidare la presenza nei mercati esistenti ed esplorarne di nuovi. Senza comprendere le storie di questi Paesi, si rischiano errori banali e diseconomie”. Così Giuseppe Scognamiglio, fondatore e CEO di Eastwest, durante un’intervista con Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano di Italpress.
Una piattaforma per l’internazionalizzazione
Eastwest offre informazione, formazione e assistenza alle imprese per facilitare l’espansione all’estero. “Seguiamo gli imprenditori sia nella strategia che nella gestione dello sviluppo”, spiega Scognamiglio. “La nostra missione è ridurre l’incertezza, anche se in un mondo sempre più imprevedibile non possiamo controllare tutto”.
L’Italia e la Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina
Scognamiglio ha commentato la Conferenza sulla Ripresa dell’Ucraina, in programma a Roma il 10 e 11 luglio. “L’Italia è in prima linea con un’iniziativa corretta. La pace richiede pianificazione e coinvolgimento delle imprese: un segnale positivo”. Ha poi aggiunto: “La guerra Russia-Ucraina era più facile da prevenire che risolvere oggi. Le condizioni post-belliche saranno peggiori di quanto avremmo potuto ottenere con concessioni precedenti”.
Crisi Israele-Palestina: un fallimento della diplomazia internazionale
Sul conflitto mediorientale, Scognamiglio ha criticato la negligenza della comunità internazionale. “Dopo gli accordi di Oslo, ci siamo dimenticati dell’obiettivo dei due Stati. Il 7 ottobre non è stata una sorpresa: chi ha visitato Gaza negli ultimi 20 anni avrebbe potuto prevedere una reazione violenta”.
L’importanza del multilateralismo
Scognamiglio ha sottolineato il valore degli accordi multilaterali per la pace. “Se gli Stati commerciano, è difficile fare la guerra. Purtroppo, oggi prevale l’approccio bilaterale, una tendenza preoccupante”.
Grandi eventi come acceleratori di sviluppo
Riflettendo sulla sua esperienza come direttore generale del comitato Expo Roma 2030, Scognamiglio ha definito i grandi eventi “moltiplicatori di progetti straordinari”. “Le democrazie occidentali dovrebbero impegnarsi di più per ospitarli”, ha concluso.
un grande vantaggio rispetto ai player che oggi si accaparrano questi eventi, come Cina o Arabia Saudita, noi possiamo davvero coinvolgere la popolazione dal basso e farla partecipare. Non dobbiamo rinunciare a tutto questo – conclude -, non dobbiamo lasciare ad altri paesi questo primato altrimenti è anche un pò rinunciare al nostro protagonismo politico e culturale”. –
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