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Nuovo Rapporto REP: solo 24 Comuni italiani raggiungono un livello “Good” di amministrazione
ROMA (LaDiscussione) – Oggi, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, è stato presentato il nuovo Rapporto del Centro di Ricerca sugli Enti Pubblici (REP) di Fondazione Etica. Lo studio valuta la capacità dei 109 Comuni capoluogo italiani di gestire in modo efficace e trasparente le risorse pubbliche, basandosi esclusivamente su dati oggettivi e pubblici.
Trasparenza come strumento di miglioramento
L’Indice di Capacità Amministrativa analizza sei macroaree: bilancio, governance, personale, servizi, appalti e ambiente, seguendo criteri ispirati agli standard ESG. Paola Caporossi, co-fondatrice di Fondazione Etica, ha sottolineato: “La trasparenza non è solo un principio etico, ma una condizione necessaria per valutare e migliorare le amministrazioni locali. Come direbbe Einaudi: conoscere per deliberare”.
I risultati: luci e ombre
Solo 24 Comuni raggiungono la fascia “Good”, mentre nessuno ottiene i livelli “Very Good” o “Excellent”. La maggior parte si colloca tra 40 e 59 punti su una scala da 1 a 100, una performance intermedia che ricorda gli studenti con voti appena sufficienti.
Bologna, tra i benchmark, mostra investimenti ambientali molto bassi. Le differenze geografiche persistono, ma con sorprese: Imperia e Biella (Nord) sono sotto la sufficienza, mentre Cagliari spicca tra i 12 Comuni più efficienti. Buoni risultati anche per Sassari, Nuoro, Carbonia e Bari.
Nessun legame con dimensioni o reddito
Non esiste una correlazione diretta tra dimensioni demografiche, reddito e qualità amministrativa. Gorizia e Mantova, pur essendo piccoli, ottengono risultati solidi, mentre Roma e Napoli restano sotto la sufficienza.
Divari marcati nelle macroaree
Le differenze più evidenti emergono nelle sei macroaree. Nei Servizi, ad esempio, i punteggi variano da 85 a 1. Nella gestione del patrimonio immobiliare, Milano guida con 80 euro pro capite di saldo attivo, seguita da Firenze (56 euro) e Cagliari (26 euro), unico rappresentante del Sud tra i primi 10.
Sulla digitalizzazione, Venezia investe oltre 33.000 euro ogni 1.000 abitanti, mentre quasi un Comune su cinque (tra cui Imperia) registra performance critiche.
Uno strumento per decisioni future
Gregorio Gitti, co-fondatore di REP, ha evidenziato: “I risultati offrono un quadro utile per politiche pubbliche, allocazione di risorse e riforme amministrative”. Il Rapporto si rivolge non solo agli Enti locali, ma anche a decisori pubblici, investitori e cittadini, promuovendo trasparenza e miglioramento continuo.
Biella, Rieti) non ha investito nulla.Indebitamento: Barletta, Crotone e Pisa sono tra i meno indebitati. Roma appare contenuta (607 euro/ab), grazie a interventi statali straordinari.Debiti verso fornitori: si passa dai 68 euro p.c. di Vicenza ai 2.230 euro p.c. di Cosenza.Esternalizzazione dei servizi: Milano e Taranto hanno esternalizzato oltre il 50% dei servizi, superando la media nazionale del 31% rilevata in 57 Comuni.Disparità di personale: a parità di abitanti, Avellino ha meno della metà dei dipendenti a tempo indeterminato di Pordenone, mentre Trento ne ha più del doppio rispetto a Pescara.Affidamenti diretti: preoccupano i dati di Comuni come Fermo (94%) e Lucca (97%), con percentuali vicine al 100%.Investimenti ambientali: Reggio Calabria e Isernia (oltre 90 euro/ab) guidano la classifica, mentre Trani e Teramo non investono nulla; Vercelli, Livorno e Savona restano sotto l’euro.-
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