venerdì, 20 Giugno, 2025
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Morelli: “Ponte Stretto è un investimento per il Paese, non indebitamento per il riarmo UE

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Ponte sullo Stretto e crisi mediorientali: l’analisi di Morelli

MILANO (LaDiscussione) – Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipess, è stato ospite della rubrica ‘Primo Piano’ di Italpress, condotta da Claudio Brachino. L’intervista ha toccato temi cruciali, dagli investimenti strategici del governo alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, passando per lo Ius Scholae e il dibattito sul terzo mandato.

Il Ponte sullo Stretto: una leva per il Sud e l’Italia
Morelli ha ribadito l’importanza del Ponte sullo Stretto di Messina, definendolo un investimento strategico per il Paese. “Non è solo un’infrastruttura per Sicilia e Calabria, ma un volano per tutto il Sud Italia”, ha spiegato. Il progetto valorizzerà gli investimenti già previsti, come l’ammodernamento ferroviario sulle due sponde dello Stretto.

La Sicilia, secondo Morelli, diventerà un hub cruciale per il traffico marittimo proveniente da Suez, posizionandosi come porta d’accesso per l’Africa, il continente con le maggiori prospettive di crescita. “Navicarreranno materie prime da trasformare in Italia, rafforzando la nostra manifattura e la circolazione dei prodotti italiani nel mondo”, ha aggiunto.

Medio Oriente: il rischio di una crisi globale
L’intervista si è spostata sulle tensioni in Medio Oriente, dalla guerra a Gaza al confronto tra Israele e Iran, con il possibile coinvolgimento degli Stati Uniti. Morelli ha espresso preoccupazione per la minaccia iraniana di chiudere lo Stretto di Hormuz: “Sarebbe un disastro, una guerra mondiale senza bisogno di bombe. Da lì passa il 20% del petrolio globale, con effetti devastanti sui prezzi e sull’economia mondiale”.

Ha inoltre sottolineato il rischio di un allargamento del conflitto, con Cina e Russia potenzialmente schierate a sostegno dell’Iran. “La Russia ha le sue colpe nell’invasione dell’Ucraina, ma le sanzioni europee non hanno prodotto i risultati attesi. È ora di valutare nuove strategie per evitare un ulteriore isolamento di Mosca”, ha concluso.

verso il dragone cinese e che la Cina e la Russia intervengano anche in Iran perchè quello sarebbe chiaramente la deflagrazionè.Sul fronte ucraino, il Sottosegretario plaude a ‘chiunque provi in qualunque maniera a dialogare in questa fase e quindi buttando acqua sul fuocò, con riferimento ai tentativi avviati dal presidente americano Donald Trump. ‘L’Europa ha però confermato di essere un nano politico perchè va divisa nei confronti della Russia e per quanto riguarda il sostegno dell’Ucraina, mentre noi come governo italiano siamo stati da sempre in maniera compatta a sostegno della difesa dell’Ucrainà ha sottolineato Morelli che sulle discussioni in merito al piano di riarmo europeo ha ribadito che ‘siamo assolutamente contrari all’ipotesi che l’Europa possa indebitarsi per creare questo fantomatico esercito europeo di fronte a una fino ad oggi fantomatica possibile minaccia russà.‘Finchè qualcuno ci paventa il pericolo di una Russia che da sola possa pensare a un ipotetico attacco di qualunque genere, anche con le fionde e le cerbottane nei confronti di un paese europeo e quindi della NATO, allora si ridicolizza solo per quello che afferma – ha aggiunto – Ma se, come sta succedendo, stiamo creando veramente un vero e proprio blocco con Cina, Russia, Iran e tutte la costellazione di paesi che sono a fianco di questi, a questo punto chiaramente il pericolo diventa diverso perchè non è più solo la Russia di Putin’.‘E’ chiaro che un esercito in ogni paese europeo è necessario, che l’Europa e i paesi e della NATO siano in grado di difendersi, ma dall’altra parte pensare che ci dobbiamo indebitare per fare un esercito di cui non sappiamo chi lo comanderà…’, ha concluso su questo tema Morelli.Per quanto riguarda la politica interna il dibattito si concentra in queste settimane sull’ipotesi di terzo mandato per i governatori. Un tema da sempre sostenuto dalla Lega e avversato da Forza Italia, ma che sta incontrando le aperture da parte di Fratelli d’Italia. Il dibattito si è particolarmente acceso dopo alcune dichiarazioni del ministro degli esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani che sul terzo mandato ha parlato di pericolo di ‘incrostazioni di poterè, paragonandolo alle ‘vittorie elettoralì ottenute da Hitler e Mussolini nella loro ascesa al potere.Morelli ha definito l’accostamento ‘un gravissimo scivolone. Le scuse sarebbero gradite perchè mettere Zaia, Fedriga, Fontana, De Luca e Emiliano su quello stesso piano svilisce il ruolo e le capacità del vicepremier’.‘D’altra parte in questi giorni stiamo anche leggendo come Forza Italia e alcuni esponenti della maggioranza stiano sostanzialmente mettendo sul piatto Ius Scholae con il terzo mandato: è totalmente incoerente con il suo approccio. Mettere assieme le due cose sullo stesso piano significa sostanzialmente dire che la Lega dice più Zaia per tutti e dall’altra parte Forza Italia dice più immigrati per tutti – ha aggiunto – Noi parliamo di buon governo, democrazia e possibilità dei cittadini di scegliere. Dall’altra parte, proprio a fronte anche del risultato del referendum, stiamo dicendo che per questo do ut des che ci sta in politica dobbiamo andare contro all’indicazione che gli italiani ci hanno dato democraticamente proprio un paio di settimane fà.In definitiva per Morelli, ‘pensare allo Ius Scholae in questo momento è veramente deleterio anche per il dibattito interno alla maggioranzà.Le discussioni sul terzo mandato si collegano inevitabilmente ai prossimi appuntamenti elettorali in programma dopo l’estate. Tra questi le elezioni regionali in Veneto, regione in cui secondo Morelli il candidato del centrodestra ‘deve essere Luca Zaià.Sebbene in programma solo per la fine del 2026 o addirittura nel 2027, la politica già si prepara per le elezioni nel comune di Milano. Una sfida che si preannuncia aperta: dopo la fine di due mandati consecutivi del sindaco Giuseppe Sala e 15 anni consecutivi di amministrazione di centrosinistra, il centrodestra spera di riconquistare il capoluogo lombardo su diversi che affliggono la città come la sicurezza e la mobilità.‘La città di Milano, rispetto a quello che noi ci aspettavamo da milanesi e nella crescita che avrebbe potuto avere in questi anni, non è più la nostra città e non la riconosciamo più tale, tanto è vero che molti se ne sono andati per cercare situazioni di migliore sicurezza, socialità e anche opportunità di poter scegliere con quale mezzo di mobilità andare magari al lavoro. Ora dunque noi dobbiamo fare come centrodestra un grande lavoro di spiegazione di quella che per noi sarà la nuova città di Milano perchè oggi è la città più esclusiva nel senso che nel suo costare molto esclude moltì, ha affermato Morelli condividendo il suo punto di vista anche di milanese.E sulla mobilità in città spiega: ‘non si può più circolare con le vetture Euro4, Euro5 diesel oramai da qualche tempo, creando chiaramente danno non alle famiglie della ZTL del centro di Milano che si comprano Tesla perchè quella può girare, ma le famiglie meno abbienti delle periferie che non hanno i soldi per potersi permettere la Teslà. In conclusione per Morelli a Milano ‘stanno facendo un’operazione che dimostra quanto la sinistra sia lontano da ceti più bassi che nel mantra dovrebbero essere l’elettore del centrosinistrà.-

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