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Confcommercio celebra 80 anni: terziario motore dell’economia italiana
ROMA (LaDiscussione) – L’Assemblea 2025 di Confcommercio ha riunito istituzioni e imprese per discutere temi cruciali come dazi, fisco, lavoro, Europa e crescita. L’evento segna anche gli 80 anni dell’organizzazione, che ha accompagnato l’Italia attraverso trasformazioni economiche e sociali, dal boom del Dopoguerra alle sfide più recenti.
Meloni: “Il terziario è il motore dell’economia”
Nel suo videomessaggio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito le imprese del terziario “uno dei motori dell’economia nazionale”, sottolineando il loro contributo al PIL (circa il 50%) e all’occupazione. “Il dinamismo delle vostre imprese sta trainando indicatori macroeconomici positivi, dimostrando resilienza e solidità, soprattutto sul fronte del lavoro”, ha affermato.
Meloni ha riconosciuto il ruolo del Governo nel creare condizioni favorevoli alla crescita, citando la riforma fiscale attesa da decenni e la riduzione della pressione tributaria. “Stiamo ridando valore agli autonomi e ai liberi professionisti, troppo spesso sottovalutati. Il nostro obiettivo è consolidare la ripresa, rafforzare la domanda interna e sostenere il ceto medio”, ha concluso.
Sangalli: “Priorità al terziario nelle politiche economiche”
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha focalizzato il suo intervento sulla necessità di politiche fiscali equilibrate e di una gestione responsabile del debito pubblico. “Chiediamo alle istituzioni di accelerare la crescita e garantire flessibilità nell’uso dei fondi europei, come il PNRR e quelli per la coesione sociale”, ha dichiarato.
Sangalli ha evidenziato il ruolo chiave del terziario, responsabile della creazione di 3,8 milioni di posti di lavoro negli ultimi 30 anni. “Tutte le politiche, dalla Transizione 5.0 ai contratti di sviluppo, devono essere calibrate sulle esigenze del nostro settore, vero motore dell’occupazione italiana”, ha ribadito.
L’Assemblea si conferma un momento cruciale per tracciare la rotta futura, con il terziario al centro della ripresa economica del Paese.
Sangalli che, sul versante del fisco, sottolinea come “occorrono politiche che aiutino l’adempimento, il contrasto e il recupero di evasione ed elusione, nonchè un’equilibrata tassazione dell’economia digitale. Tutto questo sarà in grado di sostenere la stessa riforma dell’IRPEF. C’è la necessità, infatti, di ridurre le tasse su chi crea ricchezza, benessere e buona occupazione. C’è la necessità di rendere strutturali la maggiorazione del costo del lavoro ai fini IRPEF ed IRES, nonchè la cosiddetta ‘IRES premialè per le imprese che investono in innovazione e creano nuova occupazione. Un analogo meccanismo – prosegue – andrebbe previsto ai fini IRPEF per gli imprenditori individuali e le società di persone. Bisogna, poi, avanzare nel processo di superamento dell’IRAP”, aggiunge. Inevitabile poi un passaggio sui dazi e Ue. “L’economia globale è stata caratterizzata da un marcato aumento dell’incertezza. Incertezza che ha inciso profondamente sulla stabilità finanziaria, sulle attività e sulle aspettative delle imprese. Incertezza dovuta ai tr
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