mercoledì, 11 Giugno, 2025
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Forum Erion: l’Europa ha urgente bisogno di un mercato unico per gestire i rifiuti

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Roma ospita il Forum Erion sull’economia circolare: proposte per una crescita sostenibile

ROMA (LaDiscussione) – Si è tenuto oggi a Roma il “Forum Erion sui modelli circolari per la crescita”, organizzato dal Sistema multi-consortile di Responsabilità Estesa del Produttore. L’evento ha riunito istituzioni, imprese e stakeholder per discutere il ruolo strategico dell’economia circolare in vista dell’avvio dei lavori sul Circular Economy Act e delle nuove politiche europee delineate dal Clean Industrial Deal e dal Net Zero Industry Act.

L’economia circolare come asset industriale

Danilo Bonato, Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion, ha sottolineato: “La circolarità non può essere solo un obiettivo ambientale, ma deve diventare un asset industriale strategico per rafforzare l’autonomia produttiva europea, creare occupazione e accelerare la decarbonizzazione. Oggi, però, operiamo in un quadro normativo frammentato e complesso, che ostacola la circolazione dei rifiuti e il recupero di Materie Prime Critiche”.

L’Italia leader in Europa, ma con sfide da affrontare

L’Italia è al vertice dell’economia circolare in Europa, con un tasso di utilizzo circolare dei materiali del 20,8%, superando Francia (17,6%), Germania (13,9%) e Spagna (8,5%). Dal 2010, il Paese ha guadagnato 5 posizioni nella classifica europea, posizionandosi tra i migliori 27 Stati membri. Nonostante questi risultati, l’industria italiana fatica a trasformare questa leadership in sviluppo economico concreto.

Le 5 proposte di Erion per colmare il gap

Per superare queste criticità, Erion ha presentato cinque leve strategiche:

1. Politica di filiera integrata: Creare un ecosistema connesso per la gestione dei rifiuti, superando l’approccio frammentato e garantendo un flusso costante di materiali da riciclare.
2. Mercato unico dei rifiuti: Armonizzare le normative europee per facilitare la circolazione di rifiuti e materiali riciclati tra Paesi UE, riducendo i costi e favorendo una filiera competitiva.
3. Architettura normativa migliorata: Ampliare e uniformare l’applicazione delle regole sull’end of waste negli Stati membri.
4. Raccolta efficiente e armonizzata: Uniformare i sistemi di raccolta, investendo in infrastrutture moderne per garantire materiali di alta qualità.
5. Valorizzazione dei sistemi EPR: Sfruttare le competenze dei sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore per una gestione efficace dei prodotti a fine vita, con focus sul riciclo di Materie Prime Strategiche.

Il Forum ha ribadito l’importanza di incrementare la cultura dell’economia circolare per garantire un futuro sostenibile e competitivo per l’Europa.

il sistema del riciclo, è essenziale un cambiamento culturale rilevante. Serve investire per educare cittadini e imprese sull’importanza del riciclo, promuovendo comportamenti sostenibili attraverso campagne informative incisive e progetti di formazione innovativi. Come sottolineato nel corso dell’evento, l’economia circolare non è solo una risposta all’emergenza climatica, ma anche una leva per la competitività europea, per la creazione di nuovi posti di lavoro nel comparto, che ha registrato un calo del -7% rispetto al 2019 e per la riduzione della dipendenza da Materie Prime Critiche provenienti da Paesi terzi. In Italia, questa dipendenza è ancora elevata: 48% nel 2023, più del doppio della media europea (22%). Il Forum ha preso il via con la presentazione del Bilancio di sostenibilità 2024 di Erion, da parte di Andrea Fluttero, Presidente Erion e Luca Campadello, Innovation Manager di Erion. Danilo Bonato, Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion, ha invece dato il via al dibattito sul quadro di riferimento dei modelli di economia circolare per sostenerne la crescita, a cui hanno partecipato Antonio Misiani, Responsabile Economia e Finanze, Imprese e Infrastrutture PD, Massimiliano Salini, Membro del Parlamento Europeo, Leonardo Salvemini, Avvocato e Professore di Diritto amministrativo e ambientale, Paolo Casalino, Direttore Generale Politica Industriale MIMIT, Edoardo Croci, Professore Economia Ambientale Università Bocconi, Laura D’Aprile, Capo Dipartimento MASE e Marco Ravazzolo, Environment, Energy and Mobility Policy Director Confindustria. “Abbiamo tanti passi da fare e dobbiamo accelerare il processo – afferma Antonio Misiani, Responsabile Economia e Finanze, Imprese e Infrastrutture del PD -. In primo luogo, abbiamo bisogno di politica industriale verde per aiutare tutte quelle imprese che hanno deciso di investire sull’economia circolare con incentivi fiscali, modulazione dell’eco contributo ecc. Importante poi anche ottenere una vera semplificazione delle normative e maggiore certezza del diritto, perchè le aziende devono avere certezza di operare nel giusto senza incorrere in controindicazioni legali tra chi fa impresa e chi fa le leggi. E poi bisogna investire sulla formazione delle nuove competenze perchè la domanda e offerta di lavoro passa anche attraverso l’economia circolare”. –

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