mercoledì, 11 Giugno, 2025
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Medici di famiglia lanciano progetto innovativo per la cura e gestione degli anziani

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L’Italia che invecchia: la sfida della Medicina Generale nelle aree isolate

ROMA (LaDiscussione) – L’Italia è un Paese sempre più anziano: gli over 65 sono 15 milioni, e metà di loro ha superato i 75 anni. Molti vivono in piccoli paesini montani, spesso isolati e difficili da raggiungere, complicando il lavoro dei medici di famiglia proprio quando la Medicina Generale sta affrontando trasformazioni profonde. Per rispondere a questa emergenza, servono nuovi strumenti, tra cui la Valutazione Multidimensionale (VMD), un approccio che analizza non solo la salute clinica, ma anche gli aspetti psicologici e sociali dei pazienti anziani.

Fragilità, non solo malattie: la chiave per cure efficaci

A influenzare la qualità di vita e la sopravvivenza degli anziani non è tanto la presenza di più malattie (multimorbilità), ma la disabilità legata alla fragilità. Identificare i pazienti fragili permette di creare percorsi di cura personalizzati, riducendo ospedalizzazioni e ricoveri in RSA. La “medicina della complessità” guarda ai bisogni globali della persona, integrando aspetti clinici, psicologici e sociali per migliorare prognosi e assistenza.

Le difficoltà delle aree interne: il caso di Abruzzo e regioni limitrofe

In regioni come Abruzzo, Marche, Molise e Umbria, la scarsa connettività e la bassa densità abitativa rendono difficile l’accesso alle cure. Gabriella Pesolillo, Responsabile Scientifica del Congresso SIMG Interregionale, spiega: “Le zone periferiche spesso non hanno una copertura adeguata di medici, e il personale è in calo. Le visite domiciliari diventano una sfida, con medici costretti a lunghi spostamenti tra paesini isolati”.

La VMD offre una soluzione: valutando anche il contesto sociale e familiare, permette di prevedere la fragilità e adattare le cure. “Una bronchite può avere un decorso diverso in pazienti con lo stesso quadro clinico ma situazioni sociali differenti”, aggiunge Pesolillo.

L’esperienza del Veneto: integrazione tra medici e infermieri

Modelli avanzati, come quelli sperimentati in Veneto, dimostrano che la collaborazione tra medici di famiglia e infermieri può rispondere meglio ai nuovi bisogni sanitari. L’obiettivo è creare un sistema integrato, in grado di garantire cure tempestive e su misura anche nelle aree più disagiate.

sviluppando processi di cura proattivi in cui si adotta la strategia della medicina di iniziativa, con la pianificazione delle cure e la presa in carico del paziente senza aspettare che la malattia si manifesti – sottolinea Maurizio Cancian, medico di medicina generale -. L’esperienza innovativa del Veneto, dove si sono formati molti gruppi di collaborazione tra MMG e infermieri, dimostra che questo modello raggiunge obiettivi di salute importanti. In questa fase di riorganizzazione territoriale è necessario analizzare e porre a confronto i dati di queste realtà per identificare le strategie adeguate e trasferire gradualmente le esperienze virtuose a tutti i cittadini della regione”.SIMG è impegnata da anni ad offrire un’ampia rosa di strumenti ai Medici di famiglia. Il culmine di questi sforzi è giunto con le Linee Guida per la Valutazione Multidimensionale, promosse dalla Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) e dalla Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT), con il supporto metodologico dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e con il contributo di 25 società scientifiche.“L’azione di SIMG parte da molto lontano ben prima del DM77 del 2022 – ha evidenziato Pierangelo Lora Aprile, Segretario Scientifico SIMG -. Per questo, SIMG ha validato uno strumento di screening (PC-FI: Primary Care Frailty Index) per identificare e stratificare le persone fr

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