martedì, 3 Dicembre, 2024
Economia

Concordato preventivo, spiraglio per lo slittamento dei tempi di adesione. Possibile finestra per il 31 dicembre

Commercialisti ancora in sciopero degli invii telematici. Senza novità protesta fino al 7 novembre

Cresce la pressione sul ministero dell’Economia affinché venga concessa una chance supplementare ai lavoratori autonomi, Associazioni di categoria e commercialisti per aderire alla proposta di concordato preventivo biennale. La richiesta di uno slittamento è motivata dall’esigenza di disporre di maggiore tempo per fornire una adeguata informazione a tutte le imprese interessate. “La proroga della scadenza”, afferma il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, “è indispensabile per permettere alle imprese di valutare e decidere l’adesione al concordato preventivo. Solo in questo modo potremo garantire il successo dell’iniziativa e una reale opportunità per le imprese”.

Lo sciopero dei commercialisti

Con il diniego del Governo i Commercialisti aderenti alle associazioni Anc, Andoc, Fiddoc e Unico hanno avviato il terzo sciopero nella storia della categoria, che durerà fino al 7 novembre. La protesta, coinvolge diversi studi professionali, e riguarda l’astensione dall’invio delle dichiarazioni dei redditi e dei modelli Irap per il 2024. Secondo le associazioni, la partecipazione alla protesta è stata finora significativa.

La lettera al Governo

Le richieste delle Associazioni nazionali di commercialisti erano state riportate in una lettera inviata dal Consiglio nazionale della categoria al viceministro dell’Economia Maurizio Leo e al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in cui si faceva appello per una proroga anche alla luce dei malfunzionamenti tecnici che non hanno permesso ai professionisti di inviare le partecipazioni al concordato entro la scadenza.

Ipotesi, finestra il 31 dicembre

Ora si apre uno spiraglio per far slittare il termine degli invii.

Una proroga sembra improbabile, mentre potrebbe esserci uno slittamento al 31 dicembre.

“Sicuramente la proroga rappresenterebbe”, commenta il presidente del consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, “un’opportunità per chi non ha avuto il tempo materiale per fare le dovute riflessioni sulla possibilità, per le partite Iva, di trovare un’intesa con il Fisco e di versare la somma concordata. Così come costituirebbe una chance per ragionarci su per quanti hanno aderito frettolosamente”.

Fisco amico

Se ci saranno altri due mesi di tempo, per le adesioni al concordato, andrebbe così avanti la campagna ’Fisco amico’ voluta da Palazzo Chigi per far emergere l’evasione con l’alternativa soft degli adeguamenti spontanei.

Cos’è il concordato

Si tratta di una proposta che il Fisco fa al contribuente: in cambio di una determinata percentuale di reddito da versare in tasse, se si accetta, si avrà il vantaggio di avere meno controlli e anche vantaggi fiscali. Si tratta di un vantaggio che può interessare soprattutto i professionisti certi di guadagnare più di quanto previsto dal Fisco negli anni successivi e le partite Iva che vogliono far emergere legalmente i redditi non dichiarati tra il 2018 e il 2022

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