sabato, 20 Aprile, 2024
Società

25 aprile: Anpi “Governo non può escluderci”

Dura presa di posizione della Presidenza e della Segreteria nazionali ANPI sulla circolare del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fraccaro che secondo l’associazione “di fatto impedisce ai rappresentanti dell’ANPI, per evitare assembramenti, di essere presenti alle celebrazioni ufficiali del 25 aprile”. “Chiediamo al Governo di cambiare questa norma. In ogni caso l’ANPI parteciperà alle celebrazioni”, si legge in una nota, che esprime “incredulità e rammarico di fronte ad un atto di indifferenza e scortesia del governo Conte, che mai si sarebbero aspettati”.

“Nella giornata del 25 aprile p.v., al mattino, in moltissime città e paesi italiani sono previste celebrazioni con la deposizione di un fiore o di una corona al monumento o altro luogo significativo della Resistenza locale – spiega la nota dell’ANPI.

-. Ebbene, quest’anno sarà impedito al rappresentante dell’ANPI o di altra organizzazione partigiana o resistenziale, di deporre quel fiore. Potranno farlo soltanto i signori Prefetto e Questore e, ma non è ancora chiaro, il Sindaco. Tutto ciò è semplicemente inaccettabile. Ricordiamo al Sottosegretario Fraccaro, estensore, a nome del Governo, della circolare inviata ai Prefetti di tutta Italia, che l’argomento di evitare assembramenti è, in questo caso, assolutamente pretestuoso, perché si tratterebbe di UNA PERSONA SOLA e ovviamente dotata di ogni presidio di protezione sanitaria”.

“Mentre il governo si accinge a far riaprire varie industrie, vieta ai partigiani e agli antifascisti di portare un fiore sulla tomba dei propri morti. Tutto ciò potrebbe denotare, in ultima analisi, o malafede politica o completa ignoranza della storia patria – prosegue l’ANPI -. Ricordiamo agli immemori o ai nostalgici, che la data del 25 aprile 1945 fu scelta con Regio Decreto quale festa nazionale il 22 aprile 1946 dal CLN Alta Italia e tale decreto fu firmato dall’allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Festa Nazionale, Festa dell’Unità ritrovata, Festa che, come disse Arrigo Boldrini, Medaglia d’Oro della Resistenza, ci ricorda che i partigiani combatterono ‘per chi c’era, per chi non c’era e anche per chi era contro’. Festa stabilita persino prima che, con le elezioni, fosse scelta la stessa forma istituzionale per il governo del Paese. Quest’anno ricorre il 75° anniversario di questa data fondamentale per la nostra storia democratica. Mai nessuno, in questi 75 anni, ha osato negare alle associazioni partigiane e combattentistiche il diritto di onorare il 25 aprile. Per la verità, ci furono dei tentativi e anche allora l’ANPI si oppose fermamente, così come fa oggi”.

“Siamo rispettosi di norme giuste per la prevenzione e il contenimento di questo terribile contagio. Siamo impegnati, anche come associazione per sostenere iniziative sanitarie e sociali che aiutino il nostro popolo in questo, difficile e tragico frangente – prosegue l’ANPI -. Intendiamo dare il nostro contributo affinché da questa pandemia l’Italia e gli italiani possano uscire migliori, più solidali e sereni. Non accetteremo mai però che, con la scusa del contenimento del contagio, si operi per cancellare la memoria democratica del nostro Paese. Per far dimenticare o ignorare alle giovani generazioni che la memoria non è solo un ricordo, che pure va conosciuto e onorato, ma è uno strumento per migliorare il nostro oggi e il futuro. Così ci hanno detto, in queste settimane, tante partigiane e partigiani ancora viventi che hanno continuato, in tutti questi anni, a parlare alle nuove generazioni”. (Italpress)

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